Scalea (Cs) :: Cimitero: probabili abusi da parte della pubblica amministrazione.
Il 7 gennaio di quest’anno sono iniziati i lavori di ampliamento del complesso cimiteriale che invade l’area dell’adiacente plesso scolastico, lavori autorizzati con convenzione n° 827 del 18 dicembre 2008, proprietario il Comune di Scalea, impresa di costruzione Uniedil di Scalea. Lavori che non potevano essere autorizzati senza violare le leggi di polizia mortuaria di cui al D.P.R. n° 285 del 10 settembre 1990. Infatti, l’articolo 57 del menzionato decreto prescrive che nell’ampliamento dei cimiteri esistenti, l’ampiezza della fascia di rispetto non può essere inferiore a cento metri dai centri abitati nei comuni con popolazione superiore ai ventimila abitanti ed a cinquanta metri per gli altri comuni. Di conseguenza, il comune di Scalea avendo popolazione inferiore a ventimila abitanti è tenuta al rispetto della distanza dei prescritti cinquanta metri. Orbene, come si può osservare dallo stralcio planimetrico qui riprodotto, l’autorizzato ampliamento si verrà a trovare a m. 22,10 dalla palestra scolastica, m. 30,47 dalla scuola media, m. 36,56 dal supermercato Despar, m. 36,65 dal Consorzio di Bonifica, m. 46,03 e 46,81 da civili abitazioni e m. 48,60 dalla scuola elementare. Quest’area scolastica che doveva essere uno dei punti qualificanti dell’assetto urbano del Comune di Scalea in questi ultimi anni è stata particolarmente assalita, nonostante le trascorse amministrazioni abbiano fatto apprezzabili sforzi per proteggerla a vantaggio dell’istruzione. L’Amministrazione Zito emanò apposite delibere contro interventi che non fossero a servizio scuola. Successivamente perfino l’Amministrazione Pezzotti deliberò la sistemazione di queste aree scolastiche per l’atletica e lo sport. L’attuale amministrazione ha fatto scempio del sito, dimostrando ancora una volta insensibilità e disamore verso il proprio paese. Ha destinato l’area a parcheggio pubblico, a mercato settimanale ambulante, ed ora, come già detto, perfino all’ampliamento del cimitero, il tutto in spregio delle Leggi e dei Regolamenti vigenti. La particolarità di questa amministrazione è che per risolvere i problemi opera scelte con troppa faciloneria, senza preoccuparsi delle eventuali conseguenze, è il classico esempio di “gettare l’acqua con tutto il bambino”. Non per fare della facile critica, ma abbiamo visto lo stesso comportamento per tanti altri infelici interventi, i più significativi tra tutti Piazza Caloprese e il recente progetto di stravolgere il supervincolato e protetto sito di Torre Talao. Estrema ratio sarebbe sperare negli organi preposti a contrastare gli abusi della pubblica amministrazione, fiduciosi che facciano la loro parte.
Emilia Manco