Scalea :: Inquinamento: la responsabilità è della politica.
E’ stato annunciato un vero “disastro ambientale”. Oggi molti operatori si chiedono se è a rischio la stagione estiva. Sulla questione intervistiamo Palmiro Manco, imprenditore turistico, direttore albergo di un noto hotel sul Tirreno, nonché dirigente della Federazione dei Verdi, ex consigliere e Assessore del comune di Scalea e dal 2006 al 2008 coordinatore della cabina di regia di Agenda 21 per l'assessorato all'ambiente della Regione Calabria.
D: Secondo lei dopo lo scandalo depuratori è a rischio la stagione estiva ?
R: Per noi operatori turistici, ogni stagione è a rischio, certamente se dettata da questioni ambientali il danno si amplifica, ma credo che la questione è rimediabile, perché per fortuna la nostra realtà vive un problema “momentaneo”, cioè il nostro mare non è inquinato, ma è solo sporco ed è colpa della negligenza dell’incapacità e dell’ingordigia dell’uomo. Dobbiamo vigilare, affinché non avvengano “inquinamenti dettati dall’interesse economico da parte qualche speculatore”.
D: Invece da dirigente politico, lei, due anni fa lanciò la proposta di utilizzare l'attuazione di Agenda 21 nella sede della Comunità Montana di Verbicaro, di fronte al Presidente dell'ente comunitario, al rappresentante del Consorzio di Bonifica Valle Lao, ed alla presenza dei Sindaci dell'area Tirrenica, per risolvere questioni ambientali e principalmente il problema dell'inquinamento.
R: E’ vero , come coordinatore di Agenda 21 locale, proposi alle istituzioni locali, l’opportunità tramite A21 di costituire di un Forum di area, cercando di ottenere con il minor sforzo il massimo risultato. Usufruendo dell’opportunità dei Bandi di cofinanziamento del Ministero dell’Ambiente e del POR 2007/13 della Regione Calabria Linea di Intervento 3.5.1.1 – Azioni per garantire la sostenibilità ambientale delle politiche di sviluppo . un intervento chiaro dell’assessorato all’ambiente regionale, per dare ordine e concedere a tutte le aree della Calabria un opportunità concreta allo scopo di favorire l’attuazione di politiche regionali di sostenibilità e promuovere una serie di obiettivi chiavi : economici, sociali, culturali e di protezione ambientale, fattori essenziali per percorrere ed attuare lo sviluppo sostenibile nelle aree che attuano il programma, per il raggiungimento dei quali è richiesto un attivo coinvolgimento della popolazione interessata e un rafforzamento delle autorità locali. E soprattutto per ottenere soluzioni "sostenibili" migliori per il territorio per il superamento delle criticità stesse.
D: Come tutti sanno questo comprensorio è da sempre interessato al problema inquinamento delle acque e paga anni di assenze di politiche ambientali sul territorio. Da anni si parla di inquinamento marino, a causa di depuratori che non funzionano, o che non hanno mai funzionato. Secondo lei, perché, puntualmente ogni anno, all’inizio della stagione estiva, si presenta l'annoso problema irrisolto della depurazione delle acque e dell'inquinamento marino ?
R: Come lei stesso ha affermato in premessa, nel nostro territorio manca una seria programmazione e controllo territoriale dei servizi per l'ambiente. Sono mancate le vere politiche ambientali e non si sono mai usate le maniere forti come sta avvenendo adesso, basta pensare che non sono mai stati rescissi contratti alle aziende che non hanno gestito nel rispetto vigente e del capitolato d'oneri, gli impianti di depurazione delle acque reflue. Gli ATO, (ambiti territoriali ottimali), dovrebbero gestire il servizio di distribuzione idrica, collettamento e depurazione. Al momento esistono solo sulla carta perché non sono mai stati avviati. Sulla questione depurazione non esiste un unico responsabile e finché non esiste sarà sempre un problema. Comuni, Province Regioni e Governo Nazionale: è di fatto un pasticcio di competenze. Per questo è importante valutare il ruolo della Provincia in questo campo. La Regione Calabria, dovrebbe mettere fine al commissariamento in materia dei rifiuti, del risanamento ambientale e dei cicli di depurazione delle acque dell'intero territorio regionale, sarebbe auspicabile il passaggio di queste competenze alle Provincie con la fine di inutili commissariamenti, anche perché la questione è politica ed ognuno deve prendersi le sue responsabilità.
D: Da voci di corridoio, sembra che lei sarebbe uno dei nominativi indicati nella rosa del partito dei Verdi per la formazione della futura giunta del Presidente Oliverio, sono vere le voci?
R: Se il partito a cui appartengo da 15 anni e il Presidente Oliverio riterranno opportuno investire sulla mia militanza, sulla mia persona e sulle capacità dimostrate nel settore ambientale e per la difesa dell'ambiente, non mi tirerei indietro di fronte a questa nuova sfida.
Antonio Pappaterra