Napoli :: Napoli e l’inciviltà.
La sera c’è la battaglia tra i ragazzi che vengono pagati per attaccare i manifesti. L’inciviltà vige ovunque, manifesti attaccati sotto palazzi storici, come università dove ben si legge il cartello “divieto di affissione” un vero schifo, la mattina i manifesti si trovano a terra, volanti e pieni di colla. Ma non esiste una legge per la campagna pubblicitaria? Non esistono gli appositi spazi deliberati dal comune dove è consentito esporre tali manifesti? La politica dell’indifferenza è quella tipica ormai da anni nella città di pulcinella. I candidati dovrebbero essere i premi a rispettare le regole, invece non lo fanno. Non si deve fare di tutta l’erba un fascio in quanto alcuni dei candidati rispettano le regole e attaccano i propri manifesti solo sugli appositi spazi senza imbrattare la città e renderla invivibile.
Come possiamo noi da popolo rispettare se chi dovrebbe governare è il primo che non lo fa?
Il popolo napoletano è stanco, stanco di promesse inutili. A Napoli l’uomo che farà la rivoluzione, ma quella non solo a parole, deve ancora nascere, solo Masaniello c’è riuscito qualche secolo fa, poi solo parole.
Votare è un diritto ma quello che voglio dire è che chi si propone come giuda per migliorare un paese dovrebbe amare il paese, nascere nel paese, sentirlo suo e non solo per avere uno stipendio maggiore. A Napoli se si vuole sono tante le cose che si possono fare, non bisogna dare la colpa sola alla camorra, ma soprattutto alla buona volontà.
Barbara Di Giorno
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