Scalea :: La Scossa: la Discarica di Piano dell'Acqua è davvero controllata?
Effetti del rigurgito del percolato sulla popolazione di Scalea.
Le aree più colpite dal profumo nauseabondo, proveniente dalla tanto decantata terza buca, a monte del paesello nato su uno scoglio, all'inizio erano soltanto i quartieri sopra e sotto la zona del Monticello e solo i cittadini dei dintorni di Via Tommaso Campanella avvertivano gli effetti del “deodorante”. Oggi, invece, non c'è più scampo e al calar della brezza serale tutto si impregna del nuovo profumo di Scalea. Eppure, dalle associazioni, dai gruppi ambientalisti, dai partiti politici che formarono il coro di avviso e di attenzione, come i Verdi di Palmiro Manco, Rifondazione Comunista, il circolo del Pd, i Comunisti Italiani, i Consiglieri Comunali di minoranza e tanti cittadini comuni che formavano il comitato contro la discarica di Pianoi dell'Acqua, era stato previsto: sarà una bomba ecologica?! La Storia, del resto, racconta. L'appello del comitato contro la discarica, che in sintesi proponeva un alternativa più eco-sostenibile per il territorio e incentivava l'amministrazione comunale a seguire con più intensità il programma della raccolta differenziata, venne ingiustamente strumentalizzato da parte dello stesso Sindaco di Scalea, come opera discriminatoria e personalistica contraria all'esecutivo dello stesso primo cittadino, andando ad alimentare, pur non volendo, anche quel fuoco di polemiche che girava attorno ad una certa anomalia procedurale legata alle legge sul conflitto di interessi, rappresentata dalla gestione politica “ad personam” della società mista di raccolta Alto Tirreno S.p.A, di cui, all'epoca, lo stesso Sindaco, Mario Russo,era Presidente. Questioni di comodo? Sta di fatto che quel giro di accuse, volute o indotte, sminuì ogni sorta di proposta che risolvesse davvero il problema dello smaltimento dei rifiuti. Ed Oggi i cittadini di Scalea sono costretti ad accontentarsi di quel che ogni sera scende dalle valli e pochi, comunque, si avvedono del fatto che ciò che accade è soprattutto il risultato di una politica programmatica sul territorio che non esiste, che non ha mai guardato in prospettiva e che vuole relegare la cittadina nel degrado. La discarica di Piano dell'Acqua, guardando la realtà negli occhi, dovrebbe essere una discarica controllata ed è in fase di esaurimento, cioè quasi piena. Scientificamente una Discarica Controllata è un sistema di smaltimento che consisterebbe nello stoccaggio definitivo dei rifiuti attraverso il costipamento per strati sovrapposti, al fine di sfruttare al meglio
le superfici impegnate e ricoprirle giornalmente con uno strato di terreno di adeguato spessore. Nella discarica di Scalea, comune dove pare inutile dire che si fa la raccolta differenziata, avviene un processo di decomposizione e mineralizzazione della sostanza organica, probabile causa di inquinamento e di influenza sull'ambiente circostante. Difatti in discarica questo processo biologico porta ad origini di fenomeni come la produzione di Biogas,( Metano e Anidride Carbonica), causa di effetti “indesiderati” su flora e fauna, senza escludere altri tipi di sostanze nocive, e percolato che potrebbe inquinare falde acquifere e terreni. Per questo, considerando il rischio per la salute della popolazione, chiediamo al Sindaco di Scalea se la situazione della Discarica in questione non desta pericolo e se i cicli di smaltimento e costipazione dei rifiuti solidi urbani indifferenziati in buca sono davvero controllati. In particolare, se il puzzo maleodorante che invade la cittadina può essere considerato nocivo e se il ciclo di fermentazione dell'organico in buca sia stato trattato giornalmente in modo adeguato, con la formazione di strati di argilla o di materiale similare. Il Sindaco non dimentichi adesso che Essere Presenti, in questo caso, vuol dire salvaguardare il futuro della città.
Il presidente dell'associazione “LA SCOSSA
Antonio Pappaterra