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Reggio Calabria :: Generazione Italia: cosa è successo a Perugia?

di Luca Lo Giudice

REGGIO CALABRIA :: 12/11/2010“Noi non siamo comunisti né post-comunisti, non siamo fascisti ne post fascisti, non siamo democristiani né post-democristiani, non siamo ideologia ma idea, siamo liberi dagli steccati e dai preconcetti, siamo liberi cittadini e nient’altro”. Vi è mai capitato nella vita, di vivere un’esperienza talmente coinvolgente da sentirla sin da subito parte della vostra mente, della vostra anima, delle vostre più profonde credenze?

Vi è mai capitato di trovarvi immersi in una folla di persone, giunte in quel luogo da ogni angolo d’Italia con il solo desiderio di ritrovarsi, di condividere un momento tanto importante, tanto desiderato? Vi è mai capitato di ascoltare un discorso, sentendo vibrare ogni singola parole dentro la vostra anima, sentendo l’entusiasmo più puro, quello figlio del disinteresse, della spontanea voglia di partecipare, montare in voi tanto da farvi emozionare, tanto da galvanizzarvi e rendervi felici di essere lì, malgrado i chilometri, in quella sala affollata? Vi è mai capitato di rendervi conto che ciò che stavate vivendo era l’inizio di un nuovo cammino, di una decisa svolta che la storia prendeva davanti ai vostri occhi? Vi è mai capitato di sentirvi come messaggeri di un cambiamento irreversibile, di una trasformazione necessaria e seducente? Vi è mai capitato? Perché se vi è accaduto, allora potrete ben comprendere l’emozione esaltante che le diecimila persone presenti all’Umbria Fiere il 6 ed il 7 Novembre, hanno provato. Riuscirete a comprendere l’entusiasmo che da quel luogo hanno portato indietro, come un fuoco ideologico da proteggere e diffondere, come una speranza da seminare con cura in un terreno ben preparato ad accoglierla. Ma cos’è accaduto a Perugia di tanto speciale, di tanto straordinario, da giustificare delle sensazioni talmente forti? Non era forse solo l’atto di nascita di uno dei tanti nuovi partiti, generato nella tanto sventurata Italia dei pluralismi interessati? Non era forse un qualcosa di già visto, qualcosa di scontato e poco sorprendente? Ebbene, a Perugia è accaduta la cosa più grande che ci si potesse aspettare: un paese decadente, roso dall’ingiustizia e dal settarismo, senza più speranze, diviso socialmente, affamato ed impaurito, si è riunito attorno ad un Leader, Gianfranco Fini, scacciato e vilipeso, e con sorprendente slancio emotivo, si è messo in cammino con lui verso il proprio avvenire. Lo ha fatto con una gioia esaltante, con un entusiasmo quasi infantile, ma con un coraggio ed una determinazione assoluta ed inscalfibile. Ma cosa ha promesso questo Leader, cosa ha spinto tanta parte del popolo della nostra Nazione a seguirlo, cosa ha fatto sperare ad un paese ormai avvezzo e recalcitrante ai miracoli da campagna elettorale ed alle promesse da marinaio? Non ha promesso niente; gli ha solo restituito la cosa più grande: LA VOLONTA’! La volontà di sentirsi nuovamente una sola Nazione senza divisioni di sorta, senza improprie differenze geografiche. La volontà di rimboccarsi le maniche e di rimettere in moto il paese ripartendo dalla risoluzione del conflitto generazionale giovani/anziani, dall’investimento sulla ricerca, dal trionfo del merito e non delle nomine su concessione. La volontà di supportare le famiglie fattivamente, non perdendosi in sciocche distinzioni di nomenclature, di investire sui giovani concretamente, perché non vi saranno nuove famiglie se i giovani non avranno la possibilità di mantenerle col proprio lavoro. La volontà di integrare quegli individui che sono venuti nel nostro paese per sfuggire alla miseria, portando con sé solo la loro dignità e la volontà di guadagnarsi da vivere onestamente. La volontà di superare distinzioni di comodo, anacronistiche e dannose, che impediscono la collaborazione fra le varie anime del paese immobilizzandolo. La volontà di tornare a guardare alla magistratura come lo strumento in grado di esercitare la giustizia nel paese, al contrario di chi l’addita come una setta di sovversivi. La volontà di tornare a vedere in un Leader la garanzia della buona politica, quella che conduce al bene comune, e non un capo la cui parola è vaticino inconfutabile. La volontà di fare politica per partecipare al miglioramento del paese, con impeto creativo, con passione disinteressata. La volontà infine, di realizzare il progetto più ambizioso e più nobile: cambiare la nazione che amiamo, l’Italia!

Ecco cos’è successo di così speciale a Perugia: l’Italia s’è desta!!!