Cetraro :: Rifiuti tossici: alla ricerca delle altre navi dei veleni.
Nell'incontro tutti i rappresentanti regionali, all'unanimità, hanno concordato chedopola scoperta della nave affondata dalla 'ndrangheta a 483 metri di profondità davanti alle coste di Cetraro, in provincia di Cosenza, si è aperta una questione nazionale. Si tratta ora di fare piena luce sul traffico criminale di rifiuti tossici, nocivi e radioattivi smaltiti in tutto il Mediterraneo e di intervenire per bonificare i relitti. Per questo gli assessori hanno chiesto al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, di inserire la questione nell’agenda del confronto con il Governo e di attivarsi per fissare un rapido incontro con il ministro dell’Ambiente. Il problema, dunque, hanno scritto nel documento approvato, «non è dei territori rivieraschi, ma dell'Italia intera». Una richiesta specifica è stata avanzata dal presidente della Toscana Claudio Martini in una lettera al presidente del Consiglio, al capo del dipartimento di protezione civile, Guido Bertolaso, al ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al ministro delle infrastrutture, Altero Matteoli e al comandante della direzione marittima di Livorno, contrammiraglio Ilarione Dell’Anna. Il pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti (l’uomo che ha parlato di ben trenta navi affondate col loro carico di rifiuti tossici e radiattivi) ha infatti rivelato che una di queste operazioni fu messa in atto al largo della costa livornese dove fu affondata una nave carica di scarti di un’industria farmaceutica.