Reggio Calabria :: ‘ndrangheta: catturato il boss superlatitante Domenico Condello.
REGGIO CALABRIA :: 11/10/2012 :: Erano da poco passate le 20 di ieri sera, quando i segugi del Ros dei carabinieri che da quattro lunghi anni gli davano la caccia, hanno visto Domenico Condello, uscire dal suo covo, nella via Sabauda di Catona e salire su un autovettura condotta dal suo vivandiere ed autista. I carabinieri, che presidiavano quella zona dall’inverno scorso, hanno capito che finalmente questa volta, dopo tanti sacrifici, sarebbero arrivati alla primula rossa, che nel gennaio del 2011 gli era sfuggita per una manciata di secondi, a poche centinaia di metri da dove ieri sera l’hanno preso.
Gli uomini del Ros, ben mimetizzati l’hanno seguito per circa mezz’ora, poi è scattata l’operazione a trecento metri dal covo del boss, proprio sotto il ponte dell’autostrada A/3. Vistosi circondato, Domenico Condello ha tentato di lanciare fuori del finestrino le chiavi del suo covo, ma i segugi del Ros li hanno trovati e dentro al rifugio hanno poi trovato del materiale ritenuto importante ai fini investigativi. Invecchiato, rispetto alle foto segnaletiche il boss Domenico Condello, meglio conosciuto come “Micu u paccio” dimostra almeno 15 anni in più della sua vera età.
Domenico Condello detto U pacciu è nato a Reggio Calabria il 4 novembre del 1956, dal 2008 regge le sorti della consorteria mafiosa dei Condello, dopo l’arresto del cugina Pasquale detto il supremo, avvenuto nel 2008. Domenico Condello, ricercato dal 1991, e cognato di Antonio Imerti dell’omonima famiglia. Fu lui ad uccidere nella seconda guerra di ‘ndrangheta il boss Paolo De Stefano, reo di aver qualche giorno primo attentato alla vita proprio di Antonino Imerti, con un auto bomba a Villa San Giovanni. Era l’ottobre del 1985. Imerti in quell’occasione si salvo, ma persero la vita tre persone. Pochi giorni dopo Domenico Condello, compie la sua missione di morte. E’ il 12 ottobre del 1985, quando in via Mercatello di Archi nel suo regno il capo indiscusso fino a quel momento della ndrangheta reggina viene trucidato insieme al suo guardaspalle. Domenico Condello per questo omicidio fu processato e condannato all’ergastolo. Quest’omicidio apri di fatto la seconda cruenta guerra di mafia a Reggio Calabria che in meno di sei anni fece quasi mille morti ammazzati. Ci volle Riina nel 1991, che travestito da prete, passo lo stretto ed impose la pax mafiosa. Per questo favore, le cosche calabresi della ndrangheta, uccisero nell’agosto del 1991 il sostituto procuratore della cassazione Antonino Scopelliti che da li a qualche mese avrebbe dovuto sostenere la pubblica accusa proprio in cassazione del maxi processo di Palermo contro Cosa Nostra. Secondo il pentito Giacomo Ubaldo Lauro, uno dei primi pentiti storici della ndrangheta era un grado al di sotto di suo cugino Pasquale e allo stesso livello dei suoi fratelli Paolo Pasquale e Vincenzo, tutti in carcere ormai da diverso tempo. Domenico Condello è stato condannato ad un altro ergastolo al processo Olimpia per associazione mafiosa, traffico di droga, estorsione e omicidio. La sua latitanza che durava appunto da 22 anni, è terminata ieri sera sotto un ponte dell’autostrada A/3 nella frazione di Catona di Reggio Calabria.