San Giovanni in Fiore :: Il Distretto Rurale è uno strumento che può godere di agevolazioni fiscali.
SAN GIOVANNI IN FIORE :: 20/11/2009 :: I Distretti Rurali – "Una nuova sfida per il territorio della Sila: i Distretti Rurali" è stato il tema del convegno che si è tenuto sabato 31 ottobre presso la navatella dell'Abazia Florense di San Giovanni in Fiore. Organizzato dalla Pro Loco presieduta da Antonio Nicoletti, con il patrocinio dell'Assessorato Regionale all'Agricoltura e della Provincia di Cosenza. Lo fa presente una nota stampa ufficiale.
I partecipanti al dibattito – Hanno preso parte al dibattito, moderato da Gianni Guarascio, Adolfo Rossi, membro dell'Andri (Associazione Nazionale Distretti Rurali Italiani), Giovanni Soda, Dirigente del Settore Programmazione della Provincia di Cosenza, Giuseppe Iaquinta dell'Assopec (Associazione operatori economici), Salvatore Audia dell'Assessorato regionale all'Agricoltura e Pietro Tarasi, Presidente di Coldiretti Cosenza.
Gli interventi – Il Distretto Rurale – continua afferma la nota – è uno strumento amministrativo che può godere di agevolazioni fiscali e burocratiche, oltreché diventare soggetto attuatore di progetti finanziati con fondi europei, nazionali e regionali. E' stato Adolfo Rossi – sottolinea la nota – a chiarire la distinzione tra Distretto Rurale e Distretto Agro-alimentare di qualità: mentre quest'ultimo assorbe un territorio dove vi è prevalenza di produzioni agro-alimentari tipiche e di qualità, il Distretto Rurale punta essenzialmente a creare una rete di rapporti istituzionali tra i diversi attori, pubblici e privati, che vivono in aree con difficoltà di sviluppo. E' stato Giovanni Soda – sottolinea ancora la nota – a sostenere con forza che proprio la Sila gode di tutti i criteri oggettivi e soggettivi per potersi candidare a diventare un Distretto Rurale, ricordando gli sforzi profusi dalla Provincia in questa direzione. Totale disponibilità alla costruzione del percorso è stata invece fornita dal rappresentante dell'Assopec, con una articolata relazione sulle prospettive economiche e sociali del terziario silano. Dal canto suo, Salvatore Audia ha ricordato gli step istituzionali che hanno portato la Regione ad approvare la legge 6 del marzo 2009 con la quale è stata meglio specificata la differenza tra i due strumenti amministrativi. "La legge del 2004 – ha detto – istituiva di fatto il Distretto di Sibari. Con le nuove disposizioni si è spalancata la porta agli altri territori interessati, come la provincia crotonese che ha già istituito il suo Distretto. Noi vogliamo candidare la Sila". In conclusione, Pietro Tarasi ha ammonito i presenti sulle responsabilità di ciascuno affinché la sfida venga raccolta. "Non è alla politica che dobbiamo chiedere di far partire il Distretto Rurale – ha sottolineato il Presidente di Coldiretti – siamo noi attori dell'economia locale che abbiamo il dovere di perseguire questo disegno. Ci sono tutte le condizioni per mettere in campo uno strumento che potrebbe aiutare la crescita della Sila e delle sue popolazioni".