Scalea :: Pappaterra: pronti a costituire un nuovo Consorzio del Cedro.
SCALEA :: 11/12/2012 :: In questi giorni, – ha dichiarato il consigliere comunale di Orsomarso, Antonio Pappaterra,- dopo una serie di incontri con alcuni operatori del Cedro di Scalea, Santa Maria del Cedro ed Orsomarso, e alcune iniziative culturali intraprese presso l’Unione Europea a Bruxelles, grazie all’interesse dell’Eurodeputato al Parlamento Europeo, On. Mario Pirillo sulla questione Cedro di Calabria, non nascondo di aver promosso la formazione di un team di esperti e di coltivatori del settore per avviare la costituzione di un nuovo Consorzio di produttori del Cedro di Calabria che ha lo scopo esclusivo di sostenere la qualità e rilanciare la commercializzazione del prodotto con la denominazione d’origine protetta nella zona ed in Europa.
Come pochi sanno, – ha continuato Pappaterra,- il prodotto principe della Riviera dei Cedri, dopo anni di impegno delle varie organizzazioni dedite alla tutela e promozione del prodotto, ancora non possiede il marchio D.O.P. che certifica, prima di ogni cosa, la provenienza e, appunto, la qualità del prodotto, esponendo così il Cedro prodotto a S. Maria del Cedro, Orsomarso, Scalea e nella Riviera, alla concorrenza spietata e alla svendita dei cedri coltivati verso realtà produttive e di trasformazione del prodotto che comprano i nostri prodotti a prezzi stracciati e a liquidità ridotta, cosa che sta uccidendo, oltre alla crisi stessa, ogni possibilità di mantenimento e sviluppo delle coltivazioni del Cedro in Calabria.
Della costituzione del nuovo consorzio del Cedro Alto Tirreno Cosentino, – ha dichiarato Antonio Pappaterra,- ne sono a conoscenza anche alcuni membri del Consiglio Regionale della Calabria ed alcuni esponenti della Giunta Regionale, questo sempre per sostenere anche a livello Istituzionale l’iter che si appronterà per ottenere il marchio ed il disciplinare D.O.P. sulla tracciabilità del prodotto e quindi tentare di recuperare terreno perso sul mercato, attraverso l’organizzazione di tutela diretta degli stessi operatori in consorzio, associati alle sigle sindacali del settore, come coldiretti e confagricoltura. L’idea, tengo a ribadirlo, – ha detto l’amministratore comunale di Orsomarso,- raccoglie l’esigenza di un gruppo di coltivatori che in modo autonomo hanno deciso di fare quadrato sul prodotto e riprendere un percorso pressoché tralasciato ed in evidente crisi.
Del resto è più che opportuna la riflessione che si pone di fronte ad un assenza quasi totale di questo prodotto dalle tavole eno-gastronomiche della zona, numerose sono le presenze turistiche del comprensorio a cui non viene offerta nessun essenza del Cedro locale e in molti casi il liquore al Cedro offerto al turista non è frutto di essenze locali, ma addirittura portoricano o brasiliano. Proprio perché manca, prima di ogni cosa, una caratterizzazione certificata del Cedro della Riviera Calabra, – ha concluso Pappaterra,- che va a tutelare e rinforzare la qualità dei nostri prodotti e della nostra terra sul mercato.