DIAMANTE :: 03/12/2009 :: Di nuovo, con la solita noncuranza del rispetto delle regole e delle leggi, la Regione ed il Comune stringono a tenaglia sul porto, dimenticando che ci sono due inchieste penali e un procedimento amministrativo aperti a Catanzaro ed a Paola. Avevamo inutilmente chiesto in un incontro con il Sindaco di verificare la fondatezza delle notizie che avevano portato all'apertura dei procedimenti. Non lo ha fatto! Si accontenta delle dichiarazioni delle parti in causa.

Sarebbe stato opportuno almeno sospendere cautelativamente, in attesa dello sviluppo delle indagini penali e della definizione del procedimento amministrativo, le azioni che acceleravano l'iter dell'opera.

Al contrario il Comune dietro stimolo, ed insieme con la Regione ha continuato a compiere atti “dovuti” pur sapendo che gli stessi potrebbero portare alla commissione di reati contro il patrimonio dello Stato.

Forse questo comportamento non è legalmente complicità negli stessi reati, ove fossero accertati, ma è sicuramente un atto culturalmente inqualificabile oltre che moralmente censurabile.

Non siamo mai stati fautori del ricorso alla Magistratura, e se nell'Amministrazione Pubblica ognuno facesse il proprio dovere non ce ne sarebbe bisogno, ma dobbiamo ancora una volta  ricorrere alla denuncia per contrastare l'arroganza del potere sia politico ed amministrativo sia finanziario.

Abbiamo provveduto a sporgere denuncia alla Procura di Paola, presso la quale è aperto il procedimento (fs. 15459/2009), perchè prenda gli opportuni provvedimenti cautelativi in attesa del pronunciamento del TAR di Catanzaro, nell'udienza del 10 c.m., e della conclusione delle indagini preliminari dei due procedimenti penali avviati, al fine di prevenire il reato segnalato.