fbpx

Gioia Tauro :: Trasbordo armi chimiche: Bonino, più importante operazione disarmo in ultimi dieci anni.

GIOIA TAURO :: 16/01/2014 :: Avrà luogo nel porto calabrese di Gioia Tauro il trasbordo delle armi chimiche siriane dalle navi danese e norvegese in partenza dalla Siria alla nave americana Mv Cape Ray. E’ quanto è stato ufficialmente confermato alle Commissione congiunte di Esteri e Difesa nel corso di un’audizione Ministro degli Affari esteri, Emma Bonino, del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, e del direttore generale dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), Ambasciatore Ahmet Uzumcu, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’operazione internazionale di disarmo chimico in Siria.

Trasbordo armi chimiche avverrà al massimo entro metà febbraio

Il trasbordo delle armi chimiche siriane avverrà, come spiegato dall’Ambasciatore Uzumcu, tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio ma, “in ogni caso, in ogni caso entro la prima metà di febbraio”. Mentre, la distruzione degli agenti tossici avrà luogo “nei successivi due mesi”, ha aggiunto il Direttore dell’Opac. Il trasferimento, come già noto nei giorni scorsi, avverrà tra un cargo danese e uno norvegese (che preleveranno le armi chimiche al porto siriano di Latakia) e la nave statunitense Cape Ray, incaricata di neutralizzare definitivamente l’arsenale tossico. Sui tempi dell’operazione è intervenuta anche la titolare della Farnesina. “Ad oggi solo una parte dei container di armi chimiche siriane è stata caricata sulla nave danese” che dovrà portarle in Italia. “Tutto il resto deve ancora arrivare” al porto di Latakia per essere imbarcato, ha spiegato Emma Bonino.

Bonino, non ci sarà ne stoccaggio né passaggio a terra di armi siriane

“Si tratta della più importante operazione di disarmo negli ultimi dieci anni, più importante di quella che sta avvenendo in Libia”, ha annunciato la Ministro Bonino alle commissione parlamentari, precisando che “nella decisione di quale porto italiano scegliere per il trasbordo delle armi chimiche siriane sono stati consultati anche l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale, il ministro dell’Interno e della Difesa oltre a quello dei Trasporti”. La titolare della Farnesina ha poi precisato le garanzie di sicurezza che caratterizzano il trasbordo del materiale nel porto calabrese. “Non ci sarà né stoccaggio né passaggio a terra se non da banchina a banchina”, ha affermato Emma Bonino, ricordando di aver già illustrato le modalità dell’operazione lo scorso 12 dicembre quando la Ministro ha annunciato la decisione del governo di fornire la disponibilità di un porto italiano. Alle parole della titolare della diplomazia italiana sono poi seguite quelle del Ministro Lupi, che ha spiegato come il trasbordo avverrà “a nave a nave, mediante la movimentazione di 60 container con appositi rotabili e quindi “senza lo stoccaggio” dei container a terra.

Opac a Italia, grazie per generoso contributo a distruzione arsenale chimico siriano

Da parte sua, il Direttore generale dell’Opac, Uzumcu, ha voluto ringraziare pubblicamente l’Italia “per il suo generoso contributo, fornito mettendo a disposizione un porto italiano. L’Ambasciatore ha poi dato ulteriori informazioni sulle operazioni di trasbordo. “Ispettori dell’Opac saranno a bordo della nave americana Cape Ray”, che dovrà distruggere in acque internazionali gli agenti chimici dell’arsenale di Damasco, ha spiegato Uzumcu, assicurando come l’operazione in Italia sia “singola, non si ripeterà”. L’Italia – ha ancora sottolineato il Direttore Generale – ha fornito 3 milioni di euro al Trust Fund dell’Opac per la distruzione dell’arsenale chimico siriano mentre il nostro Paese aveva già messo a disposizione un aereo militare per il trasporto dei primi ispettori dell’Organizzazione in Siria dopo gli attacchi chimici di agosto.

Opac, non sappiamo se altre armi chimiche in Siria ma Damasco non è in grado più di produrle

Sull’eventuale presenza di ulteriori armi chimiche in Siria, Uzumcu ha ammesso come l’Opac non “sappia se ci siano ancora armi chimiche nascoste” sul territorio. “Dal primo novembre scorso – ha però assicurato – la Siria non è più in grado di produrne. Siamo soddisfatti della collaborazione di Damasco, sono stati costruttivi e aperti”.