Morano Calabro :: UDC: assemblea straordinaria del direttivo e degli iscritti.
La nostra sezione condanna vivamente chi dimentica troppo spesso l’importanza del ruolo istituzionale rappresentato. Non è possibile che ancora una volta il Sindaco, nonché Presidente del Consiglio e quindi tutore e garante del Consiglio Comunale, continui ad assumere atteggiamenti che mortificano il civico consesso, oltre che ad essere palesemente in contrasto con le norme di funzionamento dello stesso. Cogliamo l’occasione per ricordare ancora una volta al Presidente del Consiglio Comunale che, in funzione dell’alto ruolo istituzionale rivestito, deve far rispettare ma deve anche rispettare le regole che consentono un democratico confronto. Rimandiamo al mittente i gli atteggiamenti tipici di chi ormai non opera nel rispetto dei ruoli ma opera soltanto con l’altezzosità degna dei peggiori regimi dittatoriali. Quella che può essere definita l’arroganza del potere è ormai l’unica norma vigente all’interno del Consiglio Comunale. Rammentiamo al Sindaco che a memoria d’uomo non si rievocano manifestazioni di prepotenza, quali quelli di non porre a votazione in un civico consesso degli emendamenti regolarmente presentati, o ancora peggio procedere al ritiro di un punto all’ordine del giorno senza la preventiva autorizzazione della massima assise comunale, o anche procedere alle convocazioni di commissioni o riunioni da un giorno ad un altro, senza dare la possibilità agli altri di organizzarsi per parteciparvi tenendo in considerazione solamente le proprie esigenze, o ancora di non assegnare all’organo competente, nei termini previsti dalle leggi, una petizione popolare di carattere generale firmata da 1.100 concittadini, guardando invece sempre più spesso al proprio piccolo orticello, vedasi le discutibili graduatorie dei progetti “Sinergie” e “Filo Rosso” dove a farla da padrone sono le regole del re della foresta. Inoltre, non accettiamo da nessuno figuriamoci dal Sindaco lezioni o giudizi sulla morale personale e politica, ricordiamo che ancora oggi il dr. Di Leone non ha chiarito le dimissioni da Vicesindaco nell’allora giunta Paternostro, episodio abbastanza facile da ricordare giacché avvenuto durante l’esperimento dell’ultimo concorso indetto dal Comune di Morano Calabro, per un posto di istruttore direttivo contabile tributario – area affari finanziari. Non accettiamo giudizi certo da chi si ricorda di alcune problematiche viarie della contrade moranesi soltanto per alcune zone e soltanto in alcune circostanze. Inoltre, crediamo che non possa essere oggetto di Consiglio Comunale, il credo religioso dei Consiglieri, oppure le motivazioni che inducano un Consigliere a vivere il proprio credo. Certo è che all’UDC i pennacchi non sono mai piaciuti, su qualcun altro non mettiamo la mano sul fuoco. La nostra ragione di vita può essere sintetizzata con lo slogan tra le poltrone e l’anima abbiamo scelto sempre l’anima, e soprattutto, non abbiamo mai pensato di svendere il bene supremo della collettività moranese per fini politici o di altra natura. Infine, volevamo tranquillizzare il dr. Di Leone sulla valenza politica dell’UDC Moranese, che ha l’onore di essere rappresentato in seno alla Direzione Provinciale
dal dr. Nicolò De Bartolo. D’altro canto non accettiamo morali o giudizi dai voltagabbana della Politica moranese che, nella loro intensa vita politico-amministrativa, hanno peregrinato di partito in partito soltanto per trovare una collocazione consona ai loro interessi elettorali. Ricordiamo, però, che anche in questo senso, è stato decretato il proprio fallimento, infatti, basti pensare alla sonora bocciatura da parte dell’elettorato alle ultime provinciali, quando questo illustre concittadino che vanta in ogni occasione la propria popolarità, non è stato eletto sebbene candidato in un partito che richiedeva un quorum piuttosto basso. Vogliamo, pertanto, concludere invitando il Nostro Sindaco come guida della Nostra Comunità, ha contemplare l’avvertimento che l’evangelista LUCA lancia a Tutti noi: “Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?”. Il Nostro auspicio è che finalmente venga ristabilita la democrazia, procedendo finalmente a stemperare il clima di odio e di veleno che scredita il civico consesso, cosicché si ritorni a poter parlare di Politica e di amministrazione con toni pacati e moderati.