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Vibo Valentia :: Pippo Callipo dopo il voto.

VIBO VALENTIA :: 30/03/2010 :: “E’ un successo di cui andiamo fieri. Una  percentuale a due cifre,  per chi non ha gestito clientela e mai  consumato risorse pubbliche per accrescere il consenso, è un successo innegabile. Li abbiamo avuti tutti contro, hanno organizzato contro di noi di tutto e di più. C’è stata una propaganda contro di noi che è andata dalla richiesta del voto utile a vere e proprie campagne di odio e di diffamazione.

Nonostante tutto noi ci siamo, dimostriamo che  in Calabria si può fare politica anche contro il volere della nomenclatura di centrosinistra che,  dati alla mano, ha sbagliato tutto. Ha giocato solo nel suo interesse diretto e contro la Calabria. E lo dico non per fare polemiche, ma perché i vertici nazionali dei partiti facciano una riflessione e traggano qualche conclusione. Se sommando i voti di Loiero ai miei, s’intende dimostrare che Scopelliti avrebbe vinto ugualmente, è tutto  sbagliato. I dati di oggi dimostrano che i dati di ieri erano giusti, anche quando Loiero asseriva che lui i sondaggi li avrebbe stracciati nell’urna. E’ una sconfitta, mi spiace dirlo, di cui i leader del centrosinistra non avevano dubbi. Altra cosa sarebbe stata la mia candidatura alla Presidenza dell’intero centrosinistra, ma è stato uno scenario che non si è avuto il coraggio di costruire. Qui si registra una miopia e un’impotenza che ha dell’incredibile. Con me candidato alla Presidenza la partita sarebbe stata diversa, avremmo potuto guadagnare ampie fette di elettorato moderato che di Loiero ne aveva le tasche piene, come, d’altronde, dimostravano già i sondaggi. Il nostro risultato dimostra che non è vero che in Calabria è tutto contaminato dalla politica politicante, c’è spazio anche per una società civile che inizia ad affrancarsi. C’è spazio, questo vogliamo dimostrare, anche per chi il consenso non lo cattura soltanto con clientela e voto di scambio. Senza dubbio il nostro risultato è un punto di partenza formidabile per costruire, fin da subito, un’alternativa politica dignitosa per la Calabria e lavorare, insieme ai tanti che hanno votato per gli altri turandosi il naso o i moltissimi che hanno preferito contestare la politica non votando, delle proposte per risolvere i problemi che collocano la Calabria in fondo ad ogni classifica economica e sociale. Girando per la Calabria ho potuto vedere problemi e abbandoni storici. Mi sono dichiarato, dappertutto, per quello che sono: un imprenditore disposto a dare una mano, disinteressatamente, alla mia terra. Non voglio indagare i motivi per cui la Calabria continua a dare un forte consenso ad un sistema partitico delegittimato e improduttivo,
ma questa strada non porta da nessuna parte. Non ci fa recuperare in credibilità come sistema-regione agli occhi degli italiani e senza fiducia, purtroppo, non ci saranno investimenti nazionali ed internazionali. In un Paese in cui i disoccupati hanno raggiunto la cifra di 2 milioni, in cui  c’è una contrazione vistosa  degli acquisti e la ripresa per le imprese è ancora un miraggio, mentre la politica non assume le scelte forti che tutti ci attendiamo, questo risultato calabrese acuisce la nostra arretratezza. Per me è stata una campagna elettorale entusiasmante, per le tante relazioni sincere che sono nate, per la nascita, al di fuori dei partiti, di un gruppo nutrito e variegato di dirigenti politici che prima non s’erano mai affacciati alla politica e il cui impegno ora andrà meglio plasmato e indirizzato; ma anche dura, specie per taluni attacchi ciechi e furibondi su cui nei prossimi giorni avremo modo di discutere. Nella nuova fase che inizia adesso, tuttavia, noi vogliamo esserci. Lo faremo con la consueta passione e sempre avendo come obiettivo il bene della Calabria. Per noi inizia un lavoro doppio: al nostro interno, per capire come strutturarci meglio e dotarci di ciò che finora non abbiamo avuto, un’organizzazione capillare e più razionale; all’esterno, per comprendere quali rapporti si possono costruire con le altre forze politiche, una volta che dentro taluni partiti si avvierà, come spero, una serena e costruttiva autocritica che miri a rendere protagonisti di questa stagione risorse giovani e fresche, competenze e intelligenze messe ai margini dalla vecchia politica e per calcoli sfacciatamente di potere di cui, nonostante i nostri sforzi, non siamo riusciti a liberare la Calabria.”