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Roma :: Marianna Presta interviene sulla memoria storica.

ROMA :: 27/04/2010 :: Anno 2010, era del Carroccio, la Lega ha messo le mani su un bel pezzo dell’Italia del Nord dove domina la scena politica ed impone stili di vita che mettono in “in forse” antichi valori di unità nazionale, memoria storica, tolleranza e solidarietà. E ci riferiamo a due episodi molto significativi e molto preoccupanti. A Montechiari, nel bresciano, il Sindaco leghista, Elena Zanolo, vieta la piazza al PD per le manifestazioni del 25 Aprile e del 1° Maggio.

Ad Adro, sempre nel bresciano, il Sindaco ordina l’esclusione dai pasti di bambini appartenenti a famiglie disagiate che non sono in grado di pagare la mensa scolastica. Sono due episodi che fanno rimanere esterrefatti. Dei episodi che devono far riflettere e pensare che, mentre l’Unione Europea lavora per avere in Europa Stati e Governi democratici e solidali, nelle regioni del Nord, governate dalla Lega, di ritorna indietro cancellando quei valori che uniscono uomini e popoli. Il 25 Aprile è una data storica che ricorda la lotta Partigiana per liberare l’Italia da fascisti e nazisti, una data che ci fa ricordare i tanti uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita per la libertà di tutto il popolo italiano. Ed è ancora più preoccupante e più assurda l’ordinanza del Sindaco di Adro di escludere dalla mensa scolastica alcuni alunni “morosi”. Sostenere i ceti deboli non è nei programmi delle amministrazioni leghiste, nei loro comuni non c’è posto per chi ha bisogno anche delle istituzioni per superare momenti difficili e problemi spinosi. Con i loro elettori i politici leghisti hanno fatto “un patto di alleanza” basato sulla sicurezza, sull’occupazione, sul diritto-dovere, senza deroghe, senza cedimenti. Tolleranza, Integrazione, Solidarietà, sono parole senza nessun significato umano e morale, sono parole cancellate dai loro vocabolari. E si ignorano gli articoli della nostra Costituzione e tutte le leggi nazionali e regionali che guardano alla tutela delle fasce più deboli della nostra società. Nei paesi leghisti, Accoglienza? Nemmeno a parlarne. Gli extracomunitari? Non sono graditi, la cittadinanza non deve essere contaminata dalla loro presenza. Tolleranza zero, nei loro comuni rigidità assoluta, protezione da qualsiasi “debolezza” e noi ci domandiamo: Ma cosa ne pensano di queste vicende gli emigrati o i figli degli emigrati del Nord che hanno subito umiliazioni pesanti ed hanno sofferto tanto per integrarsi tra la gente? Cosa ne pensano i cattolici? Chi legge il vangelo, sa che tra gli insegnamenti di Cristo, c’è “Dar da mangiare agli affamati”. E la parabola di Lazzaro e il ricco Epulone non ha insegnato nulla a chi ha negato un pasto ai bambini disagiati e a chi ha accettato passivamente un azione cosi inumana? Ma c’è stato un buon samaritano, un anonimo benefattore che al manifesto del Sindaco leghista “Mensa non pagata bambini fuori dalla scuola” ha risposto pagando 10 mila euro per la mensa ai bambini di Adro e in una s
ua lettera al Sole 24 Ore, tra le altre cose scrive “Ho sempre la preoccupazione di essere come quei signori seduti in un bel ristorante, se la prendono con gli Extracomunitari. Peccato che la loro Mercedes sia appena stata lavata da un Albanese e il cibo cucinato da un Egiziano. Dimenticavo, la mamma a casa è assistita da una signora dell’Ucraiana”. Noi ci auguriamo che il gesto umanitario del benefattore sia di esempio agli altri ed obblighi tutti a riflettere su come conciliare la legalità con il buon senso, come evitare ingiustizie, come aiutare chi è in difficoltà anche superando sistemi di rigida osservanza della legge. Purtroppo, ora la Lega è diventata esempio “di buon governo” e guarda al Mezzogiorno come terra di insicurezza, di sprechi, di disservizi dove vive un popolo parassita del Nord. Tremonti dice: ”I poveri delle regioni ricche finanziano i ricchi ladri delle regioni povere” ma si trova il rimedio; il federalismo fiscale ed “ognuno per sé e Dio per tutti”. E con amarezza dobbiamo dare atto al New York Times che analizzando la vittoria della lega parla di partito razzista che può dividere l’Italia. Noi, invece, vogliamo che il paese deve crescere insieme scoprendo i valori fondamentali della vita contro le insofferenze, la superficialità, le barricate ideologiche ricordando quanto è costato realizzare lo Stato Italiano superando le diversità geografiche, economiche, sociali.

Marianna Presta