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Scalea :: Seminario di sensibilizzazione della rete locale antiviolenza.

Il consigliere con delega alle Pari opportunità: «Sono iniziative da sostenere»

SCALEA :: 19/05/2010 :: Si tiene giovedì 20 maggio un seminario di sensibilizzazione per dirigenti scolastici, docenti ed enti locali per favorire il potenziamento e lo stabilizzarsi della Rete locale antiviolenza. L’incontro è programmato alle ore 16.00, nell’aula magna del Liceo scientifico Pietro Metastasio di Scalea. Il seminario rientra nel progetto Dav, Donne anti violenza, ed è realizzato a cura della presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento per le Pari opportunità, con il patrocinio del Comune di Scalea.

Il programma prevede la proiezione di un documentario: “Processo per stupro”. Subito dopo è previsto il dibattito su vari argomenti: violenza di genere, analisi dell’evoluzione culturale e legislativa; presentazione della Rete locale antiviolenza nelle sue componenti; diffusione di materiale utile prodotto dal Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”. L’introduzione è stata affidata all’avvocato Tiziana Ruggiero De Bonis, consigliere comunale di Scalea con delega alle Pari opportunità, al contenzioso e alla tutela del Centro storico. Sono previsti gli interventi del sindaco di Scalea, Pasquale Basile, di Daniela Ceci, Anna Fiertler, di Marina Pasqua del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”. Partner dell’iniziativa sono: l’Università della Calabria; l’azienda ospedaliera di Cosenza; l’associazione Baobab e il Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino.

«Il Dipartimento per le Pari Opportunità – ha ricordato il consigliere Tiziana Ruggiero De Bonis – ha attivato, a partire dal 2006, un'ampia azione di sistema per l'emersione e il contrasto del fenomeno della violenza alle donne. Il fenomeno violenza riguarda inoltre anche la scuola oltre che la famiglia. E’ necessario favorire il potenziamento della Rete locale antiviolenza anche con la collaborazione degli enti comunali. Un fattore importante nella prevenzione della violenza consiste nel discutere di questa tematica. Famiglia, scuola, forze dell’ordine, operatori sanitari, sociali, della giustizia e di accoglienza devono in questo senso assumere una posizione determinante. La constatazione del fatto che della violenza non se ne faccia più un tabù, ma se ne parli apertamente, affrontando le cause e proponendo valori etici a sostegno pratico – ha concluso il consigliere De Bonis – può rappresentare un importante contributo inteso ad evitare che episodi di violenza si manifestino».