Scalea :: Arrestate due persone per le rapine di gennaio a Scalea.
SCALEA :: 02/07/2019 :: Nella mattinata del 27 giugno 2019 a Scalea, alle prime luci dell’alba, i militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Scalea e della Stazione Carabinieri di Santa Maria del Cedro hanno dato esecuzione all’ordinanza dispositiva di misura coercitiva, emessa dal Tribunale di Paola – Ufficio del Giudice per le indagini Preliminari su richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di S.D. 20enne di Scalea e M.S. 19enne di Santa Maria del Cedro per tre distinti episodi delittuosi di rapina e tentata rapina, aggravati dall’uso di arma da fuoco, in danno di tre esercizi commerciali di Scalea.
Le indagini, i cui esiti sono confluiti nell’ordinanza, sono state avviate in seguito alle denunce presentate dai commercianti dopo le rapine subite il 23 gennaio 2019. Le meticolose investigazioni condotte dai Carabinieri di Scalea, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Paola, nella persona del Sostituto Procuratore Maurizio De FRANCHIS, coordinati dal Procuratore Pierpaolo Bruni, hanno consentito di ricostruire un pregnante quadro indiziario in capo agli odierni arrestati i quali, secondo un preciso disegno criminoso, hanno messo a segno due rapine a mano armata in distinte zone del paese, a breve distanza una dall’altra, al fine di eludere l’intervento dei Carabinieri.
In particolare, poco prima delle ore 17.00 i due malviventi, dopo essersi incontrati presso la Stazione Ferroviaria di Scalea, hanno fatto accesso, travisati da un passamontagna e con guanti calzati, all’interno del negozio “Singapore Moda” ubicato in viale I° Maggio dove hanno puntato la pistola alla tempia di una delle dipendenti minacciandola di farsi consegnare il denaro custodito nel registratore di cassa. Le grida della ragazza hanno messo in fuga i due malfattori che sono scappati 2 senza riuscire nel loro intento. Dopo circa dieci minuti, sempre secondo il medesimo modus operandi, hanno messo a segno il loro secondo colpo introducendosi nel
negozio di informatica “Sinisky Computer & co.”, ubicato in via dello Stadio. Uno dei due rapinatori, minacciando il titolare dell’esercizio commerciale con l’arma da fuoco, gli ha intimato la consegna dell’incasso, mentre il suo complice faceva da vedetta all’ingresso del negozio. L’esiguità del bottino, circa 15 euro, ha probabilmente spinto i due rapinatori a perpetrare la terza rapina. Per questo, in via Leonardo da Vinci, alle ore 17:20 circa, sono entrati nel negozio di bomboniere “L’Oggetto” e, brandendo la pistola, hanno minacciato il titolare a consegnargli l’intero incasso. La vittima, intimorita dalla vista dell’arma da fuoco, gli ha consegnato il portafogli contenente 160 euro in contanti. Conclusa l’ultima rapina, i due si sono dileguati per le vie di Scalea facendo perdere le proprie tracce.
La ricostruzione dei fatti, a seguito di sopralluogo e rilievi tecnici, ha evidenziato da subito la scelta oculata degli obiettivi da parte dei due rapinatori nell’individuare l’itinerario da percorrere e gli esercizi commerciali sprovvisti di sistemi di videosorveglianza da colpire, così come l’accortezza nell’utilizzo dei guanti per non lasciare impronte digitali. Determinante, a quel punto, si è rivelata la serrata attività di indagine effettuata dai Carabinieri che, in pochi giorni, sono riusciti a risalire alle identità dei due malviventi. Le conseguenti perquisizioni domiciliari hanno consentito il ritrovamento dell’arma utilizzata durante le rapine, regolarmente detenuta dal genitore di M.S., degli indumenti indossati e del portafogli asportato ad una delle vittime. I due giovani, consapevoli di essere stati scoperti, hanno ammesso le loro responsabilità confermando a pieno le risultanze investigative, circostanziandole di ulteriori determinanti dettagli.
M.S. è stato raggiunto dal provvedimento e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a Santa Maria del Cedro, mentre S.D. è risultato irreperibile sino a questa mattina quando è stato rintracciato, dopo serrata ed articolata attività di ricerca che ha investito tutto il territorio nazionale, presso un comune del nord Italia. Lo stesso è stato sottoposto agli arresti domiciliari nella sua residenza di Scalea.