Amantea :: Guardia Costiera, sequestrati 188 kg di prodotti ittici e multe per oltre 11.600 euro.
AMANTEA :: 11/06/2010 :: Continua incessantemente l’attività di contrasto alla pesca illegale di tonno rosso e del pesce spada con reti derivanti, disposta dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e coordinata dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, che ha visto il nucleo ispettivo pesca dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro, impegnato a reprimere alcune fattispecie illecite in località Amantea, con il supporto di una pattuglia della locale Delegazione, dove alcuni pescherecci di Bagnara Calabra cercavano di sbarcare i prodotti ittici in spiaggia per evitare i controlli in porto a cui sono sottoposti normalmente.
Infatti 3 pescherecci nella prima mattinata di ieri, sono stati sorpresi ad effettuare sbraco di prodotti ittici in località Tonnara, caricandoli in due furgoni provenienti da Bagnara Calabra per la successiva vendita.
All’arrivo dei militari le unità da pesca si sono allontanate mentre i due furgoni sono stati oggetto di specifico controllo ispettivo.
Dopo un primo controllo documentale, tra i quali i D.D.T. (documenti di trasporto) obbligatori per il trasporto del pesce al fine anche della sua tracciabilità lungo l’intera filiera della pesca, si notavano immediatamente alcune anomalie. Infatti all’interno delle celle frigo vi erano occultati n° 4 Tonni Rossi (Thunnus Thynnus) per un totale di 78 kg tutti sotto misura comunitaria e quindi catturati allo stato giovanile (taglia minima comunitaria è 30 kg o 115 cm, quelli presenti sui furgoni erano tutti sui 20 kg cadauno con lunghezza di circa 100 cm), specie oggetto di specifica restrizione comunitaria jn materia di pesca, trasporto e commercializzazione, n° 2 pesce spada senza nessun documento che ne attestasse la provenienza e l’imbarcazione che l’avesse pescato, facendo così supporre fosse frutto di pesca illecita fatta con le reti derivanti (ferrettare o spadare) per un totale di 85 kg e circa 25 kg di altri prodotti ittici (totani, lampughe e tonnetti alletterati) anche quest’ultimi senza nessuna documentazione di provenienza e quindi catalogabili come frutto di pesca illegale.
L’attività ha visto coinvolta anche la presenza in mare della motovedetta Guardia Costiera CP 2096 con a bordo un ispettore pesca nazionale, inviata sul posto dal Comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina Capitano di Fregata Luigi PICCIOLI, che ha sottoposto a specifici controlli con l’acquisizione dei documenti ai tre pescherecci
che avevano effettuato lo sbarco, in violazione all’ordinanza n°5/2010 di Vibo Valentia che prevede in tutto il Compartimento Marit
timo all’articolo 4 i “punti di sbarco designati”.
DATI CONCLUSIVI DELL’OPERAZIONE
· ELEVATE NR. 02 DENUNCE PENALI E NR. 02 SEQUESTRI PENALI COMUNICATE ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI PAOLA PER PRODOTTI ITTICI CATTURATI ALLO STATO GIOVANILE (SOTTO MISURA), CATTIVO STATO DI CONSERVAZIONE DI ALCUNI PRODOTTI (ATTESO IL SUDICIUME DI ALCUNE CASSETTE CONTENENTI IL PRODOTTO CON PRESENZE ANCHE DI RUGGINE E GRASSO, LA DUBBIA PROVENIENZA E LA SCARSA IGIENE COSI’ COME CERTIFICATO DAI MEDICI VETERINARI DELL’ASP DI PAOLA/AMANTEA PRESENTI SUL POSTO);
· TOTALE KG PRODOTTI ITTICI POSTI SOTTO SEQUESTRO PENALE = 100 KG DI CUI (78 KG DI TONNO ROSSO, 20 KG DI TOTANI, 2 KG DI TONNETTO ALLETTERATO);
· TOTALE KG PRODOTTI ITTICI POSTI SOTTO SEQUESTRO AMMINISTRATIVO = 88 KG (DI CUI 85 KG DI PESCE SPADA E 3 KG DI LAMPUGHE);
· VERBALI AMMINISTRATIVI ELEVATI NR. 06 PER UN TOTALE DI EURO 11.695,00 (AI COMANDANTI DEI PESCHERECCI PER SBARCO IN UN PUNTO DI SBARCO NON CONSENTITO, MANCATA COMPILAZIONE DEI MODELLI BCD (BLUE FIN TUNA CATH DOCUMENT) DOCUMENTI NECESSARI PER IL TRASPORTO DEL TONNO ROSSO (Il modello BCD, validato dall’autorità marittima, è il documento con cui viene ricostruita e garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento del tonno rosso, dalla cattura alla commercializzazione. In mancanza di tale documento, le specie ittiche di tonno rosso sono da considerarsi provenienti da cattura illegale poiché in palese violazione del Reg. (CE) n. 302/2009 e della raccomandazione ICCAT 08-12, come emendata dalla raccomandazione ICCAT 09-11, recepita da tale regolamento ed in violazione dell’ art 15 lett.B) L963/65 come modificato dalla L.101 del 2008).
L’attività rientra in generale nell’attività più ampia di tutela degli stock di pesca, voluto fortemente dal Consiglio dell’Unione Europea e che vede l’Italia impegnata per assicurarne la piena efficacia. Con l’impiego navale e terrestre degli uomini delle Capitanerie di Porto.
Si allegano foto dell’attività.