Il problema politico di questi sprechi e le motivazioni che hanno portato alla voragine debitoria, però, a pochi mesi dall'insediamento, non sono stato per niente evidenziate dalla nuova giunta Basile. Si parla di cifre, di bilanci tecnici, di probabili tagli e di aumento delle tasse, ma l'amministrazione comunale non fa cenno e non menziona le ragioni e quali azioni politiche della passata gestione hanno portato il comune sull'orlo del dissesto. Insomma si tergiversa sul debito e si vuole far passare un grave problema politico-sociale come normale attività di recupero crediti solo a danno del contribuente. Del resto, i nodi rappresentati dalle eredità come le privatizzazioni selvagge di tutti i servizi comunali, occorre ribadirlo, non hanno migliorato la vita dei cittadini e quindi non si comprende perché la giunta Basile non si appresta a tagliare e ridimensionare l'universo delle privatizzazioni, sulla quale andrebbero effettuati i dovuti accorgimenti prima del consuntivo 2010: cioè ad ottobre, quando l'ombra del dissesto finanziario si farebbe viva. Le responsabilità del fallimento del comune di Scalea sono un fattore politico chiave che non è stato chiarito dai vari interventi pubblici del Sindaco Basile che non dice mai di chi è la colpa e quali motivazioni sono collegate al debito prodotto, soprattutto dopo che circa 30000 utenti, fra residenti e non, durante gli anni trascorsi, hanno pagato regolarmente i tributi. Domande che meritano risposte e quesiti che hanno bisogno di chiarezza. Che cosa farà il Sindaco di Scalea? Lascerà che le responsabilità dei debiti prodotti rimangano chiusi dentro i cassetti?
