Diamante (Cs) :: Gli Ambientalisti non vogliono il megaporto.
DIAMANTE :: 28/12/2007 :: Il molo attualmente esistente rappresenta già un compromesso per gli ambientalisti. Figuriamoci se sarebbe possibile accettare il megaporto Santoro contro cui gli stessi amanti dell’ambiente si sono battuti. Il progetto approvato, secondo quanto riferito dal movimento ambientalista, parlerebbe innanzitutto di ristrutturazione del molo esistente e non di costruzione di una nuova struttura. Ma le motivazioni più forti del no degli ambientalisti sono quelle relative all’impatto che la struttura avrebbe sull’ambiente e sull’intero ecosistema marino.
La distruzione della scogliera protetta da un decreto ministeriale datato 16 novembre 1968 è uno dei punti fondamentali su cui si battono gli ambientalisti. E neanche le modifiche apportate al progetto in questione sono state ritenute soddisfacenti. Eliminare la parallela al lungomare, prevista prima in cemento sostituendola con una leggera struttura in legno a forma di barca non eviterebbe la necessaria presenza di una serie di pilastri per circa 130 metri da infiggere nella stessa scogliera. L’alterazione dell’habitat della scogliera sarebbe inevitabile in qualsiasi caso. “E’ il posto in quanto tale, – affermano gli ambientalisti – ad essere sbagliato”. Inoltre “il muraglione in continuità del molo esistente lungo tutta l’ampiezza del nuovo porto romperebbe la vista ed il paesaggio dell’orizzonte stravolgendo un luogo dalla bellezza ineguagliabile. Passeggiando sul lungomare sottostante dove è stata recentemente realizzata una bellissima passeggiata panoramica si vedrebbe tramontare il sole non più all’orizzonte ma dietro una muraglia di cemento”. La realizzazione del porto andrebbe dunque ad alterare l’intero ecosistema e, alla scogliera che oggi è illuminata e visibile dal lungomare, si sostituirebbe una zona morta inutilmente illuminata. Infine, secondo lo scenario descritto dagli ambientalisti, continuerebbe l’erosione della costa iniziato appena è stato costruito il primo braccio del molo attualmente esistente. Per gli ambientalisti il comune deve fare in modo che sia azzerato tutto, e cioè bisogna fare in modo che l’ipotesi megaporto venga definitivamente messa da parte per realizzare una struttura completamente pubblica e gestita dal comune senza compromessi con privati. “Solo con un azzeramento, il Comune, potrà mettersi al di sopra delle parti chiedendo in concessione tutta l’area iniziando un’era nuova caratterizzata dalla legalizzazione vera della struttura e dall’assegnazione equilibrata degli spazi a tutti i soggetti che vi lavorano fin dalla prossima estate, nominando una “commissione di gestione provvisoria” ( fatta di tecnici ed esperti della materia nominata dal Comune stesso ) che gestisca l’area fino al termine dell’iter dell’attuale appalto e già pronta per l’inizio di un eventuale nuovo appalto”.
Gaetano Bruno