SCALEA :: 09/01/2008 :: La vicenda dell’antenna in località Pantano a Scalea ha riaperto il dibattito intorno alle politiche ambientali. Negli ultimi mesi in diverse località tirreniche sono state, infatti, affrontate questioni intorno alle quali si intersecano politiche ambientali, interessi economici pubblici e privati, indagini della magistratura e malcontento popolare. La lottizzazione Pina Pin che interessa l’area archeologica dei Ruderi di Cirella e la questione dell’albergo in largo Savonarola che ha stravolto una delle vedute più suggestive di Diamante nonché la questione porto e le relative preoccupazioni per il destino della scogliera e di tutto l’ecosistema marino.
Il problema rifiuti a Scalea con la polemica sulla società mista Alto Tirreno Cosentino, e la richiesta dei Verdi di ricevere copia delle analisi del territorio della ex discarica Costapisola di Santa Domenica Talao dove potrebbero essere stati sotterrati metalli pesanti come mercurio e bario. L’ecomostro di Praia, uscito indenne dalla sentenza del giudice che ne ha sancito la legittimità, e le recenti proteste del piddì sul piano spiaggia che non tutelerebbe i siti di importanza comunitaria. Tutti avvenimenti, e non sono i soli, che consegnano all’opinione pubblica l’idea di una classe politica quanto meno disattenta se non direttamente interessata nei vari giri di affari. Proprio alla luce di un disagio ormai generalizzato si spiega la nascita del forum ambientalista e le proteste popolari che sempre più frequentemente prendono atto di fronte ad una classe politica che appare sorpresa dei disastri che essa stessa favorisce. Da martedì il coro dei manifestanti contro l’antenna si è rafforzato delle giovani voci dei ragazzi del Liceo Scientifico Pietro Metastasio. Giovani sempre investiti di grandi responsabilità quando si parla di futuro ma che nei fatti oggi rappresentano una delle parti deboli della società che andrebbe tutelata soprattutto di fronte a rischi più o meno accertati per la salute. E se ancora sono tutte da verificare le incidenze delle onde elettromagnetiche sulla crescita esponenziale del numero dei tumori, qualche amara certezza in più si ha nei confronti dell’inquinamento derivante dai rifiuti. L’allarmante crisi della Campania che dura ormai da più di dieci anni rischia di diventare un problema che ben presto vedrà coinvolta anche la Calabria. Gli ambientalisti del tirreno, dopo aver partecipato alla protesta contro l’antenna, lanciano un nuovo allarme in seguito alle dichiarazioni di Loiero e Tommasi che hanno teso la mano alla regione Campania facendo intravedere la possibilità che siti della Calabria possano essere riempiti con spazzatura proveniente dalla Campania. Il timore è che possano essere utilizzati i siti di Scalea e di Santa Maria del Cedro.
Gaetano Bruno