Catanzaro :: Morra e i sindaci “‘ndranghetisti”, De Caprio attacca: “Parole assurde e offensive, si dimetta ed eviti di ricandidarsi in Calabria”.
CATANZARO :: 21/11/2020 :: Di seguito una dichiarazione del presidente della commissione anti ‘ndrangheta del consiglio regionale della Calabria, Antonio De Caprio, in merito all’ultima esternazione del presidente della commissione parlamentare antimafia Nicola Morra.
«Non smette di stupire, ovviamente in negativo, il senatore del Movimento 5 Stelle Nicola Morra. La sua ultima uscita lascia alquanto basiti. Secondo il presidente della commissione parlamentare antimafia, che in quanto tale dovrebbe essere un punto di riferimento per coloro che vivono e lavorano, anche a livello istituzionale, in un territorio di “frontiera” come quello calabrese, molti sindaci che erano a Roma a manifestare contro le decisioni capestro del governo in materia di sanità, potrebbero essere arrestati dall’oggi al domani per connivenze con la ‘ndrangheta.
È evidente che Morra, in uno slancio giustizialista basato praticamente sul nulla, ha ormai deciso che il male dell’Italia sia la Calabria in ogni sua forma e sostanza. Ma in qualità di ex sindaco, e di presidente della commissione anti ‘ndrangheta del consiglio regionale, non posso tacere dinanzi a certe farneticazioni. Anziché sostenere l’azione dei sindaci calabresi, da uomo delle istituzioni ed anche di governo, il senatore Morra pensa bene di dare addosso a loro, che in questa fase storica stanno tra l’altro sobbarcandosi il peso di una gestione dell’emergenza che va ben oltre i loro compiti e le loro responsabilità.
Vorrei inoltre ricordare a Morra che ognuno, sindaco o semplice cittadino, risponde della sua condotta personalmente se si tratta di reato, e politicamente se si tratta di condotte che penalizzano la propria comunità. Tutti noi che viviamo in Calabria non possiamo che apprezzare l’azione della magistratura, che lavora per scoperchiare il marcio che si cela in ogni ambito; ma non accettiamo di essere dipinti come ‘ndranghetisti proprio da chi, invece, avrebbe il dovere morale e politico di tutelarci.
Per questa e per le precedenti assurde uscite, invito non soltanto il senatore Morra a dimettersi, ma anche a non ripresentarsi più alle elezioni in Calabria, dove è stato eletto. Ma forse i voti che vanno a lui sono limpidi e cristallini, quelli che vanno ad altri sono necessariamente macchiati dall’onta mafiosa. Si faccia da parte, caro Morra, e ci risparmi future uscite di questo tipo. La Calabria per bene ne ha abbastanza».