CROTONE :: 03/08/2022 :: Da oggi anche il settore agricolo crotonese potrà contare su un incisivo strumento di prevenzione nel contrasto al lavoro sommerso e allo sfruttamento ma soprattutto a sostegno delle aziende agricole sane del territorio che rappresentano il nostro tessuto produttivo economico di cui essere fieri. È stato infatti siglato, presso la sede della Direzione provinciale dell’Inps di Crotone, il Protocollo che istituisce la sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità, firmato da Inps, Prefettura, Dipartimenti Lavoro e Agricoltura della Regione, Inail, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Provincia di Crotone, Associazioni datoriali, Sindacati ed Ente Bilaterale.
«Un ottimo risultato, che certamente riuscirà a contribuire in modo determinante a promuovere maggior confronto e informazione nella lotta al caporalato, andando a completare quanto previsto sul piano repressivo della Legge 199 del 2016, e verso tutte quelle forme di illegalità che quotidianamente ledono i diritti delle persone, costrette a scegliere tra sfruttamento e miseria – commentano soddisfatti Daniele Gualtieri (Segretario Generale Fai Cisl Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia, Battista Platì (Segretario Generale Flai Cgil Area Vasta) e Massimo Conberiati (Uila Uil Crotone).
L’intesa – continuano i sindacalisti – è frutto anche dell’importante lavoro che le Parti sociali hanno saputo portare avanti in questi mesi, in cui abbiamo formulato una specifica richiesta alla Prefettura affinché venisse costituita nella provincia di Crotone la sezione territoriale della Cabina di regia della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, a cui è seguito, lo scorso 21 luglio un incontro decisivo con tutte le parti coinvolte.
Adesso occorre il massimo impegno da parte di tutti, per fare cresce il numero di aziende iscritte alla Rete, che attualmente secondo gli elenchi dell’Inps sono solo 45, un dato preoccupante rispetto alla notevole realtà agricola produttiva e aziendale del territorio di Crotone.
Grazie all’attività di informazione che la cabina di regia potrà portare avanti, le tantissime aziende agricole che rispettano i contratti ed assicurano le misure di sicurezza sui luoghi di lavoro potranno comprendere, oltre ai vantaggi dell’iscrizione alla Rete del lavoro agricolo di qualità, anche quanto siano invece penalizzate attraverso pratiche di concorrenza sleale da chi riduce al minimo il costo della manodopera, sfruttando lo stato di bisogno dei lavoratori, che siano italiani, comunitari o extracomunitari.
Tra le finalità contenute nel Documento siglato vi sono infatti anche una più virtuosa gestione dei flussi di manodopera stagionale, del trasporto dei lavoratori fino al luogo di lavoro, anche mediante convenzioni con gli enti locali. Un ringraziamento alle istituzioni, agli enti e alle associazioni datoriali agricole per la condivisione del percorso avviato.
«La cabina di regia così costituita – concludono Gualtieri, Platì e Conberiati – attraverso il confronto e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, può rappresentare uno strumento formidabile per costruire quella tanto declamata “cultura della legalità”, incisivo verso le forme sempre più sofisticate del caporalato, pensiamo alle cosiddette cooperative senza terre, e al fenomeno del dumping contrattuale che tanto male sta facendo a lavoratori e imprese».