ORSOMARSO :: 10/07/2023 :: Il Fusillo di Orsomarso ottiene il marchio De.Co. ovvero di Denominazione Comunale d’Origine. Questo il prestigioso obiettivo proposto dalla Pro Loco, guidata dal presidente Giuseppe Campagna, che va ad arricchire le tante iniziative che l’ente porta avanti da anni. Il registro dei prodotti De.Co. nasce per censire e valorizzare i prodotti agroalimentari del territorio.
Il fusillo è il prodotto simbolo di Orsomarso e delle zone limitrofe, pertanto non poteva restare senza questo marchio, senza un disciplinare di produzione. Il fusillo di Orsomarso è un prodotto tradizionale, un “piatto contadino” che solitamente si usava e si usa preparare durante le feste; una particolare pasta fresca, lavorata manualmente e tramandata di generazione in generazione, realizzata con l’ausilio di un sottile ferretto con semplici ingredienti: semola di grano duro ed acqua.
Si presenta come un maccherone forato di lunghezza variabile (superiore ai 20 cm) e di spessore ridotto (massimo 24 mm) caratteristiche indispensabili sono la lunga lavorazione, la forma ma soprattutto la “ricchezza” dei condimenti con cui viene tradizionalmente servito come il ragù di castrato, o più semplicemente con ragù di carne di vitello o di maiale.
Fondamentale nella realizzazione del fusillo è il “ferretto”, un utensile dalle caratteristiche ben precise, infatti deve essere esclusivamente d’acciaio, con sezione quadrata o tonda e sottilissimo. La particolarità è che va premuto sull’impasto fino a penetrare all’interno e con gesti rapidi si arrotola la pasta intorno fino a creare il fusillo classico. Appena sfilati dal ferro, i fusilli sono stesi ad asciugare ed essiccare ben allineati, conservando la forma dritta e il foro centrale.
La Pro Loco di Orsomarso, aderente all’Unpli, strutturata in regionale e provinciale, e vede come presidente regionale Filippo Capellupo e presidente provinciale e consigliere nazionale Antonello Grosso La Valle, il quale ha attuato il progetto dedicato all’intera filiera, dando rilievo sia alla produzione autoctona che alle stesse materie prime.
Il tutto affinché questa produzione esca da una produzione esclusivamente locale, concentrando in essa il marketing territoriale al fine di trasformare l’azione in fonte di reddito efficace ed efficiente, mantenendo una ricetta (identitaria) tramandata nel corso dei secoli oralmente di madre in figlia, fino ai nostri giorni.