CATANZARO :: 16/08/2023 :: Giornalismo calabrese in lutto per la scomparsa di Enzo De Virgilio, per oltre trent’anni responsabile della redazione regionale dell’Agenzia Giornalistica Italia e successivamente dell’Asca e dell’Agenzia Calabria Notizie da lui fondata e diretta. È morto stanotte a Catanzaro, sua città d’adozione, all’età di 87 anni.
Nato a Galatro in provincia di Reggio Calabria il 18 maggio 1936, Vincenzo De Virgilio era giornalista professionista dal 3 febbraio 1963. È stato collaboratore del quotidiano Il Globo, ricevendo per un suo articolo su San Luca il “Premio Corrado Alvaro”, e fondatore e direttore del settimanale “Il Piccolissimo”.
Particolarmente presente e attivo negli organismi di categoria, De Virgilio è stato tra i primi iscritti al Sindacato Giornalisti Calabresi, fondato il 9 marzo 1974 a Vibo Valentia da Raffaele Nicolò, con Franco Cipriani primo segretario, che successivamente ha assunto la denominazione di Sindacato Giornalisti della Calabria.
Il suo primo incarico sindacale è stato quello di commissario straordinario della Sezione di Catanzaro. Eletto nel Consiglio Direttivo regionale, è stato vicesegretario e dal 1984 al 1987 segretario e consigliere nazionale della Fnsi. Ancora consigliere regionale dal 1991 al 1997, con Venturino Coppoletti segretario, dal 1990 al 1996 è stato consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Calabria e dal 2006 ad oggi revisore dei conti.
Profondo cordoglio per la scomparsa di Enzo De Virgilio viene espressa dal segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, per diciotto anni segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria. «Enzo De Virgilio è stato uno dei padri nobili del giornalismo calabrese e degli istituti di categoria dei giornalisti. Uomo di grande cultura, sempre pronto a offrire il proprio contributo di idee e a battersi per i diritti dei giornalisti, è stato un collega corretto e leale in una giungla nella quale, purtroppo spesso, l’ingratitudine e la gelosia prevalgono sui buoni sentimenti di quanti lavorano per tenere alta la bandiera della professione e della qualità dell’informazione. Al figlio Alessandro e alla famiglia tutta – conclude Carlo Parisi – il commosso abbraccio e il ringraziamento di quanti hanno sempre trovato in Enzo non solo un prezioso collega, ma un fraterno amico, sempre pronto a stemperare e superare i problemi con una battuta e un sorriso. “Barriere e ostacoli – mi ha detto l’ultima volta che ci siamo sentiti al telefono – albergano solo nella testa di quanti, per ovvi limiti, o non sono mai riusciti a vedere l’orizzonte oltre il proprio campanile o si illudono di fare fessi quanti, in realtà, fanno loro credere di esserlo”. Quanta saggezza in Enzo, che per una vita ha giocato al gatto e il topo con Venturino Coppoletti, beccandosi spesso ma, rispettandosi e volendosi sempre un bene dell’anima».