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L’Unical apre un corso di laurea nel centro storico di Cosenza.

COSENZA :: 28/09/2023 :: Un ambiente di apprendimento accogliente e stimolante migliora le performance degli studi e aumenta i livelli di attenzione. Se poi l’ambiente è uno spazio caratterizzato da elementi architettonici di pregio quali chiostri, volte a crociera e affreschi, come il Complesso monumentale di San Domenico di Cosenza, la bellezza finisce per entrare in risonanza con l’interiorità. Saranno accolti in questo luogo di studi unico,  costruito nel Quattrocento, che ospitò il filosofo Tommaso Campanella attirato a Cosenza dall’opera di Bernardino Telesio, gli iscritti al corso di laurea in Infermieristica.

Un debutto per l’Università della Calabria, che si apre sempre più al territorio entrando, per la prima volta, nel centro storico della città capoluogo. Un passo in questa direzione era stato fatto qualche settimana fa, con l’insediamento del progetto Open incubator nello storico Palazzo Spadafora, dove l’Unical ospiterà dieci start-up selezionate per la creazione di imprese nel territorio, in ambito turistico-culturale.

Gli studenti di Infermieristica, a partire dal 3 ottobre, avranno a disposizione nel Complesso di San Domenico locali adibiti ad aule, uffici e servizi. I fuori sede che richiederanno l’alloggio, e che risulteranno vincitori del bando per il diritto allo studio, saranno ospitati, in una prima fase, all’hotel Royal del centro città, in attesa di una sede che sarà successivamente individuata dall’amministrazione comunale. Per tutti sarà garantito anche il servizio mensa.

Il corso di laurea in Infermieristica Unical, battezzato proprio in questo anno accademico, è articolato in tre anni e unisce alle tradizionali metodologie didattiche, anche l’uso di laboratori professionalizzanti, organizzati in sinergia con l’ordine degli infermieri, e modalità di insegnamento basate sulla simulazione medica avanzata, ovvero l’uso della realtà virtuale e delle tecnologie digitali. Il corso parte con un boom di domande, che conferma la bontà della scelta del rettore Nicola Leone di aprire uno varco nel mondo della sanità calabrese a tantissimi giovani interessati a questa nobile carriera. Sono infatti 401 le domande arrivate dagli aspiranti studenti, a fronte di 119 posti disponibili, per come stabilito a livello ministeriale. Un rapporto tra candidati e posti a bando che è il triplo della media nazionale, un dato che fa ben capire quanto l’Università della Calabria goda ormai di una solida reputazione accademica. Proprio per questo grande apprezzamento, l’Unical pensa di ampliare già dal prossimo anno il numero di posti a disposizione. A regime, contando tutti gli iscritti ai prossimi 3 anni di corso, saranno quindi più di 500 gli studenti che vivranno nel centro di Cosenza, tra lezioni, tirocini, alloggi e tempo libero.

«La decisione di insediare un intero corso di laurea Unical nel centro di Cosenza – spiega il rettore Nicola Leone – rappresenta una svolta storica e da molti anni paventata da più parti, per avvicinare, anche fisicamente, l’università al territorio. L’occasione che si è presentata è stata unica, per la particolarità del nuovo corso attivato, mentre sarebbe improponibile per gli altri percorsi di laurea, per i quali è fondamentale l’ubicazione nel Campus. Infatti Infermieristica, diversamente da tutti gli altri corsi universitari, prevede un alto numero di ore di tirocinio in ospedale, dove si svolge la metà delle attività formative, ben 1800 sulle 3600 ore dell’intero corso. Dovevamo, quindi, ovviare al disagio che gli studenti avrebbero dovuto affrontare per gli spostamenti dal Campus all’Annunziata; abbiamo perciò studiato una sistemazione che li farà beneficiare di una posizione strategica e faciliterà l’accesso alle strutture ospedaliere. Questa prossimità consentirà loro di vivere un’esperienza pratica più agevole e di massimizzare il tempo dedicato all’apprendimento e alla formazione. Nel contempo, il Complesso di San Domenico con la sua ricchezza di storia e architettura, offrirà uno sfondo suggestivo e stimolante per gli studenti. Senza, peraltro, far rinunciare i ragazzi a tutti i servizi del Campus, garantiti dallo status di studenti Unical: accesso alle strutture sportive, alle attività ricreative, alle mense. Inoltre, vi saranno anche delle specifiche attività formative che saranno svolte all’interno dell’ateneo».

«Non bisogna, infine, dimenticare – conclude il Rettore – che questo avvenimento rappresenterà un’opportunità preziosa anche per la città. Gli studenti, infatti, apporteranno nuova energia vitale e contribuiranno a creare un ambiente dinamico e fresco, stimolando l’economia locale e favorendo lo sviluppo culturale e sociale».

«L’arrivo dell’Università della Calabria, con i corsi di infermieristica, nella città di Cosenza – dichiara il sindaco Franz Caruso – è un momento epocale ed insieme un fatto rilevantissimo ed un risultato eccezionale che abbiamo ottenuto di concerto con il Rettore Nicola Leone. Possiamo ben dire che l’Università della Calabria “sbarca” nella parte storica della città dando seguito ad una volontà fortemente perseguita dall’Amministrazione comunale e che si è concretizzata solo ora, dopo che l’obiettivo era stato rincorso da tutte le amministrazioni precedenti, ma senza successo. Siamo particolarmente orgogliosi del fatto che, dopo la consegna di Palazzo Spadafora alle start-up del progetto “Open Incubator” venga collocata un’altra tessera importante del mosaico collaborativo che stiamo realizzando da tempo con l’Università e il Rettore Nicola Leone».

«È di tutta evidenza – conclude il primo cittadino – come l’intera operazione abbia un enorme valore strategico: sia sotto il profilo della spinta ai processi innovativi nel campo della sanità, per il fatto di consentire un più agevole accesso degli studenti all’Ospedale cittadino, sia perché, con il loro arrivo nel centro storico, sarà dato ulteriore impulso anche a quel disegno più complessivo che la nostra Amministrazione sta perseguendo per rivitalizzare la parte più antica della città ed indirizzarla verso un nuovo rinascimento, assegnando agli stessi studenti un protagonismo attivo».