CROTONE :: 23/01/2024 :: “Quella di oggi è stata un’udienza molto importante perché il carabiniere che è accorso sulla spiaggia di Cutro ha spiegato che il suo intervento non è stato preceduto da un’allerta, eppure le autorità sapevano che un’imbarcazione carica di migranti era diretta verso le nostre coste dalla sera prima. Fino alle 4.15 del 26 febbraio quel carabiniere non ne ha saputo nulla tanto che si stava occupando di un furto in un’altra città”. Così a LaPresse l’avvocato Francesco Verri, legale che rappresenta alcuni dei parenti delle vittime del naufragio. Oggi si è tenuta a Crotone una nuova udienza del processo: a testimoniare un carabiniere tra i primi intervenuti la sera del 26 febbraio scorso sulla spiaggia dove si è consumata la tragedia, costata la vita a 94 migranti.
Tra le testimonianze di oggi anche quella del medico legale che “ha spiegato che il freddo potrebbe aver provocato un attacco di panico tra i migranti che si trovavano nelle acque gelide di Steccato di Cutro. Questo – precisa Verri – potrebbe aver causato un annegamento in emersione, quindi i ritardi che noi riteniamo esserci stato nei soccorsi potrebbero aver determinato la morte di alcuni dei passeggeri” dell’imbarcazione.