COSENZA :: 24/09/2024 :: Il Tribunale del Riesame di Cosenza ha confermato il sequestro preventivo degli autovelox T-EXSPEED V 2.0 in tutta Italia. Questi strumenti, utilizzati dalla società LaBConsulenze con sede a Montalto Uffugo, sono stati sequestrati in quanto non omologati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La decisione era già stata presa dal gip di Cosenza Alfredo Cosenza, su richiesta della procura locale, rappresentata dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico.
Il tribunale ha condiviso pienamente le motivazioni già espresse dal gip, sottolineando che le procedure di omologazione e approvazione non possono essere considerate equivalenti. Questa mancanza di omologazione, rilevata anche dalla Corte di Cassazione, ha portato al sequestro degli strumenti utilizzati non solo in Cosenza, ma anche in altre regioni italiane.
Il provvedimento è stato emesso in base all’articolo 321 del codice di procedura penale, che permette il sequestro preventivo in caso di pericolo che il bene possa essere utilizzato per commettere ulteriori reati. Secondo il tribunale, la libera disponibilità degli autovelox in questione potrebbe facilitare la commissione di altri illeciti simili a quelli per cui si sta procedendo. Il rischio è legato alla possibile reiterazione del reato da parte della società LaBConsulenze attraverso l’uso degli stessi strumenti di rilevamento.
Il collegio giudicante, composto dal presidente Carmen Ciarcia e dai giudici Francesca De Vuono e Iole Vigna, ha ribadito l’importanza di garantire che i dispositivi utilizzati per il controllo della velocità siano pienamente conformi alle normative italiane. La differenza tra l’approvazione e l’omologazione è stata un punto centrale della sentenza: mentre l’approvazione riguarda la conformità a certi standard tecnici, l’omologazione prevede un processo più rigoroso di verifica da parte delle autorità competenti.
I difensori della società LaBConsulenze, gli avvocati Enzo Belvedere e Walter Perrotta, hanno già annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione. Secondo loro, la legittimità del sequestro e dell’operato della loro assistita sarà messa in discussione davanti alla Suprema Corte, con l’obiettivo di ottenere un parere favorevole.
Nel frattempo, non si esclude che la procura di Cosenza possa attivarsi in altre aree del Paese per estendere i sequestri, considerato che i dispositivi in questione sono utilizzati in diverse province, specialmente in Calabria.
La conferma del sequestro degli autovelox T-EXSPEED V 2.0 rappresenta un’importante decisione per la giustizia italiana, che sottolinea la necessità di garantire che i dispositivi utilizzati per il controllo della velocità siano conformi alle normative nazionali. La mancanza di omologazione resta il nodo cruciale, e sarà la Corte di Cassazione a esprimersi sull’operato della società LaBConsulenze nei prossimi mesi.