MERANO :: 18/11/2024 :: Al Castello Principesco sono andate in scena prestigiose masterclass dedicate alle vecchie annate in Franciacorta con Cà del Bosco alla presenza di Maurizio Zanella e Bellavista con Vittorio Moretti; le due interpretazioni del Sangiovese rappresentato dal Brunello di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini e il Chianti Classico del barone Francesco Ricasoli. Grandi vini bianchi tra l’Alto Adige, con Cantina San Michele Appiano e Hans Terzer, e il Friuli con Jermann alla presenza di Silvio Jermann. Ospiti d’onore i fratelli Riccardo e Renzo Cotarella.
Merano (Bz), 18 novembre 2024 – Tra gli appuntamenti indimenticabili della 33^ edizione di Merano WineFestival, l’evento più glamour del settore enogastronomico che dall’8 al 12 novembre ha celebrato le eccellenze nazionali e internazionali, sicuramente figura la serie di esclusive masterclass “Intrecci di Vite”: 4 appuntamenti dedicati ai grandi vini e ai protagonisti dell’enologia italiana nell’affascinante scenario del Castello Principesco della “città delle palme” più a nord d’Europa, organizzati in collaborazione con Liber Group.
A inaugurare la rassegna, nella giornata di sabato 9 novembre è stato l’incontro dedicato alle espressioni della Franciacorta alla presenza di Maurizio Zanella (Cà del Bosco) e Vittorio Moretti (Bellavista), guidato dall’imprenditore Oscar Farinetti. In degustazione, una verticale di Cà del Bosco Vintage Collection Dosage Zéro nelle annate 2014, 2015 e 2016, mentre Bellavista ha schierato i Franciacorta Riserva DOCG Vittorio Moretti nelle annate 2013 e 2016 e il Franciacorta Riserva DOCG Meraviglioso Vittorio Moretti che celebra le vendemmie più importanti degli ultimi quarant’anni di Bellavista: 1984, 1988, 1991, 1995, 2001 e 2002.
A seguire, il dialogo tra due interpretazioni del Sangiovese, vitigno protagonista della grande enologia nazionale, rappresentato dal Brunello di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini e il Chianti Classico del barone Francesco Ricasoli, moderato sempre da Farinetti. Una degustazione che ha visto protagoniste le annate 2018, 2019 e 2020 del Brunello di Montalcino Riserva DOCG di Cinelli Colombini e i Chianti Classico Gran Selezione DOCG Colledilà, Roncicone e Ceniprimi, tutti dell’annata 2018.
Domenica 10 novembre, il giornalista e WineHunter Scout Marco Sciarrini ha condotto la masterclass che ha celebrato la grande vocazione del nord-est per i vini bianchi con le interpretazioni di Silvio Jermann, dell’omonima cantina friulana, e Hans Terzer, storico enologo di Cantina San Michele Appiano. I 6 vini degustati sono: “100 Angelo” Pinot Bianco Venezia Giulia IGT 2018, “90 Angelo” Bianco e “65 Angelo & Bruna” Bianco Venezia Giulia IGT 2010, dedicati alla storia della famiglia Jermann, e una verticale di “APPIUS” Alto Adige DOC Bianco nelle annate 2010, 2016 e 2018.
La rassegna si è conclusa con il quarto appuntamento condotto dalla wine communicator e WineHunter Scout Simona Geri. Ospiti d’onore i fratelli Riccardo e Renzo Cotarella, rispettivamente presidente di Assoenologi e Union Internationale des Œnologues e amministratore delegato di Marchesi Antinori. Un dialogo che ha esplorato il percorso umano e professionale che li ha portati a essere figure di riferimento a livello nazionale e internazionale nel settore vitivinicolo. In degustazione le annate 2018, 2020 e 2022 di Cervaro della Sala Umbria IGT di Marchesi Antinori e le annate 2005, 2018 e 2020 di Falesco Cotarella Montiano IGP di Famiglia Cotarella.
Il patron di Merano WineFestival, Helmuth Köcher, ha sottolineato l’importanza di questa esclusiva rassegna, fiore all’occhiello della 33^ edizione dell’evento: «Il Castello Principesco è un luogo storico che in 700 anni di storia ha rappresentato un vero intreccio di culture. Sedersi nelle sale che ospitano i ritratti dei personaggi che hanno fatto la storia del nostro territorio e ascoltare le autorevoli voci del presente del mondo enologico dà vita a un ponte tra passato, presente e futuro, il vero cuore del Merano WineFestival».
Marco Scartezzini, presidente di Liber Group, ha espresso soddisfazione per il successo dell’evento: «Con Intrecci di Vite abbiamo voluto andare oltre il format della degustazione, creando un’esperienza che unisce cultura, tradizione e innovazione. Merano WineFestival si conferma una piattaforma privilegiata per costruire connessioni significative tra professionisti e appassionati di vino, non solo in Italia, ma a livello internazionale».