SCALEA :: 13/12/2024 :: La mozione di sfiducia nei confronti del sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, è stata respinta, ma per un soffio, lasciando la città in un clima politico delicato e incerto. L’ago della bilancia è stato l’ex presidente del consiglio comunale, Gaetano Bruno, che, dopo il recente ingresso di Perrotta in Forza Italia, ha scelto di passare all’opposizione. Bruno, dopo aver ascoltato gli interventi dei consiglieri di minoranza Angelo Paravati e Gianna Versace, ha lasciato l’aula, evitando di fatto lo scioglimento del consiglio comunale.
I numeri della mozione
La votazione ha visto una spaccatura netta. Hanno votato a favore della mozione di sfiducia otto consiglieri: Gianna Fiore, Peppe Angona, Giuseppe Antonio Torrano, Angelo Paravati, Raffaele D’Anna, Francesco Silvestri, Gianna Versace ed Eugenio Orrico. Tra questi, Fiore e Angona erano ex consiglieri di maggioranza, mentre Torrano, subentrato a Maria Teresa Faillace, ha scelto di sedere nei banchi della minoranza.
A difesa del sindaco, sette consiglieri hanno votato contro: Luigi Russo, Davide Manco, Renato Lombardo, Adelina Carrozzini, Gennarino Di Lorenzo, Luigi Cirimele e Annalisa Alfano.
Le dichiarazioni di Annalisa Alfano
L’ex vicesindaco Annalisa Alfano, che ha tenuto un lungo e sentito discorso durante il consiglio, ha criticato la gestione politica e il mancato supporto della maggioranza nei suoi confronti. Nel suo intervento, ha espresso amarezza per non essere stata rispettata nel ruolo di prima vicesindaco donna di Scalea, nonostante l’impegno dimostrato negli ultimi quattro anni.
Alfano ha sottolineato come la crisi amministrativa fosse evidente da tempo, attribuendo parte della responsabilità al mancato dialogo e alla frammentazione interna della maggioranza. Ha però ribadito la sua lealtà alla città e al sindaco, dichiarando il voto contrario alla mozione per rispetto al percorso politico portato avanti. Tuttavia, ha rassegnato le sue deleghe, spiegando che il suo gesto non rappresenta un passo indietro, ma un “salto in avanti” per servire Scalea con maggiore libertà.
Una maggioranza in crisi
La situazione amministrativa a Scalea rimane fragile. L’implosione della maggioranza, aggravata dalle dimissioni di Bruno e della capogruppo Gianna Fiore, sembra aver segnato un punto di non ritorno. L’ingresso di Perrotta in Forza Italia, avvenuto poche settimane fa, ha ulteriormente polarizzato il consiglio comunale.
Alfano ha criticato duramente l’assenza di risposte da parte del sindaco alle questioni sollevate dal suo partito, Italia del Meridione, e ha invitato a una seria riflessione sulla condotta politica degli ultimi anni.
Il futuro di Scalea
Il voto sulla mozione di sfiducia non ha risolto le tensioni, lasciando aperti molti interrogativi sul futuro amministrativo della città. La mancata unità della maggioranza e le fratture emerse in consiglio comunale rendono evidente la necessità di una riorganizzazione interna per evitare ulteriori instabilità.
Scalea si trova ora davanti a una fase cruciale: ritrovare la coesione politica sarà essenziale per garantire una guida stabile e credibile alla città.
Tensioni anche con il sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, che ha espresso le sue opinioni tramite alcuni post pubblicati sul suo profilo Facebook. Da tempo i rapporti tra Perrotta e Vetere sono tesi, e il confronto politico tra i due rimane aperto, ma limitato al web, poiché non si è mai verificato un faccia a faccia pubblico.
A Scalea, il clima politico appare confuso e privo di dialogo costruttivo. Le divisioni persistono, mentre mancano figure di riferimento autorevoli. Chi sarà il prossimo sindaco di Scalea?
Il commento dell’avvocato Achille Tenuta
L’avvocato Achille Tenuta ha espresso un duro commento sulla situazione: “Ieri in Consiglio comunale il sindaco ha registrato ufficialmente che otto consiglieri hanno votato la sfiducia. Un altro, l’ex presidente Bruno, ha confermato il suo passaggio all’opposizione, ma non ha partecipato alla votazione abbandonando l’aula. In più, la vicesindaca Alfano si è dimessa dalla carica. Il sindaco Perrotta è rimasto a capo solo di una minoranza, ma resta testardamente in carica. Per fare cosa?”.