COSENZA :: 20/06/2023 :: “Autonomia Differenziata: Cosa Rischia il Mezzogiorno”. Questo è il tema del convegno in programma giovedì 22 giugno, alle 17,30, presso la Sala Nova – palazzo della Provincia, Piazza XV Marzo a Cosenza. L’incontro, moderato dal vice presidente dell’azione cattolica, Biagio Politano, vedrà la partecipazione di Massimiliano Ianni, segretario generale della cgil Cosenza, della docente Unical, Donatella Loprieno, e del vice presidente della cei nonché vescovo della diocesi di Cassano Allo Jonio, monsignor Francesco Savino. L’incontro sarà concluso dal capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia. “Come Pastore sono molto preoccupato perché ritengo che questo articolato di legge (la Legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata) impoverisce sempre più il Sud, impoverisce la nostra bella, ma sfigurata, Calabria”, a sostenerlo è il vice presidente della Cei nonché vescovo della Diocesi di Cassano Joni, monsignor Francesco Savino. “Dobbiamo cercare di capire i Lep, i livelli essenziali di prestazione, come vengono definiti e come vengono distribuiti. Io ritengo che oggi, come non mai, – continua monsignor Savino – dobbiamo salvare l’unità della nazione. Ricordo un detto latino “Simul stabunt simul cadent” o tutte le regioni staranno insieme o tutte cadranno. Liberiamoci dalla visione negativa del Sud. Anche noi uomini e donne del Sud siamo chiamati ad attivare processi di un protagonismo attivo come cittadini, di un nuovo Umanesimo, di un nuovo Risorgimento. Questa legge va ripensata, va soprattutto ristrutturata completamente. Faccio un esempio su tutti: Niente ci ha insegnato la devoluzione dei compiti della sanità alle Regioni? Vediamo sotto i nostri occhi tutte le conseguenze negative. E’ mai possibile che la scuola, che è la nostra identità nazionale, deve anche diventare la scuola di ogni Regione? Stiamo attenti e vigilanti, parlo come Pastore”, conclude monsignor Savimo. Per il segretario generale della Cgil di Cosenza, Massimiliano Ianni, “il progetto di autonomia differenziata pregiudica il futuro del paese. Decentrare le funzioni – sostiene Massimiliano Ianni – significa legittimare il divario Nord Sud e cancellare i diritti che la Costituzione considera fondamentali. Un suicidio sociale che metterebbe in discussione la stessa idea di Repubblica. Noi, come Cgil, chiediamo la difesa della scuola pubblica, il rafforzamento dell’istruzione a livello nazionale, il rafforzamento della spesa sociale nella sanità, nelle infrastrutture e nella difesa dell’Ambiente”.
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