Acquappesa :: Si è svolto il convegno “Recuperare il legame sociale costruendo insieme iniziative a favore dei giovani”.
ACQUAPPESA :: 08/01/2018 :: Un primo passo per recuperare quel legame sociale indispensabile nella prevenzione del disagio, l’incontro organizzato dal gruppo di volontariato parrocchiale della parrocchia di Santa Maria del Rifugio ha raccolto l’adesione di tante persone, molte delle quale sono intervenute per portare il loro contributo di idee. Simbolicamente sono stati consegnati al sindaco Giorgio Maritato dei bandi di progetti europei per incentivare l’occupazione giovanile e il progetto del Comitato per la Costituzione e i Beni comuni di Bisignano all’amministrazione di Bisignano sulla gestione del ciclo dei rifiuti e del servizio idrico perché venga ne venga presa in considerazione l’innovazione e il contributo in termini occupazionali e ambientali.
L’iniziativa, promossa domenica pomeriggio nella sala parrocchiale della Marina, ha raccolto gli obiettivi espressi ad inizio incontro dalla moderatrice Francesca Rennis, coordinatrice del gruppo, ovvero: promuovere la prevenzione sociale e soprattutto quella giovanile; cercare il dialogo più ampio possibile e soprattutto il dialogo empatico, carente in una realtà frammentata e divisa – come ha ribadito lo stesso parroco – per recuperare quel patrimonio culturale sul quale riposa ogni convivenza sociale e civile e che si chiama fiducia, fondamentale nel legame sociale di una comunità; cercare insieme delle soluzioni al problema della delinquenza e della devianza giovanile. In questo contesto l’intervento del criminologo Sergio Caruso ha evidenziato, anche con esempi provenienti da sue perizie sul campo, la responsabilità genitoriale nella formazione emotiva dei giovani che «in mancanza di riferimenti emotivi significativi e, abbandonati a se stessi, si aggregano in gruppi destrutturati che hanno come prerogativa principale quella di creare danni. E’ importantissimo quindi l’ascolto attivo e le scuole, così come la mediazione di associazioni e parrocchia, dovrebbero muoversi per attivare progetti di prevenzione che guardano al recupero di questo ascolto significativo”.
Sono intervenuti nella discussione don Massimo Aloia della parrocchia di S. Teresa Vergine e Michele Borrelli, docente UniCal e pedagogista, che ha ricordato, tra l’altro, la figura straordinaria di don Bosco. Per quanto riguarda le iniziative da intraprendere, il parroco don Giacomo Minervino, nel ribadire il senso costruttivo dell’incontro, ha proposto l’istituzione di un «“team” di lavoro per cercare insieme le possibili soluzioni. Abbiamo bisogno di idee ma soprattutto di persone di buona volontà che amano questa comunità e che intendano sporcarsi le mani e dare un aiuto concreto» e l’utilizzazione della stessa sala quale «luogo d’incontri pubblici e punto di riferimento per i giovani per attività ludiche, sportive, teatrali». Per la Pasqua sarà organizzata la “Via crucis” dall’associazione “La compagnia della rosa”. Il regista Giuseppe Sciacca ha accolto con entusiasmo l’idea ed è intervenuto per spiegare il valore del teatro nel recupero dei giovani a rischio.
E’ stato affrontato anche il tema più strettamente connesso alla sicurezza con la sollecitazione di Massimiliano De Caro, capogruppo della minoranza consigliare, all’impianto di videosorveglianza. Il primo cittadino ha spiegato che il progetto, approvato dalla Prefettura di Cosenza, per ovviare alle difficoltà finanziarie del comune ed evitare che sia a carico dei cittadini, sarà finanziato in un progetto più ampio a carico della Regione Calabria.
Non da ultimo, la proposta di implementare progetti per l’ambiente da parte di Giuseppe Rogato, presidente del Wwf Oa “Calabria Citra”, che ha ribadito l’importanza di recuperare una relazione di rispetto e tutela nei confronti dell’ambiente per come questa incide sul benessere psico-fisico delle persone, nonché la disponibilità a richiedere progetti per il servizio civile.
Un primo passo avanti verso la consapevolezza collettiva di una problematica che va considerata da diversi punti di vista e per la quale dovranno essere affrontati, praticamente, anche i problemi riguardanti una patologia come quella del “gioco compulsivo” e la sindrome da “handphone” che incide in modo deleterio su attenzione e disturbi del sonno del nostri giovani.