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Aieta :: Nicola Gratteri ospite della manifestazione "Verso Sud".

AIETA :: 23/08/2010 :: Un’analisi attenta per capire quali siano gli interessi legati al traffico di cocaina, la produzione, i danni che comporta il suo consumo e l’aumentata diffusione anche fra i giovanissimi in Europa ed in Italia,  è stato il tema trattato nel corso della presentazione del volume “Cocaina SpA” di Vincenzo Spagnolo, edito da Luigi Pellegrini.

La serata nell’ambito della manifestazione “Verso Sud” tenutasi nel cortile del Palazzo Ducale di Aieta, ha visto la partecipazione dello scrittore Vincenzo Spagnolo, dell’editore Walter Pellegrini, del Procuratore aggiunto al Tribunale di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, dell’onorevole Angela Napoli, membro della Commissione parlamentare antimafia, e del professor Giuseppe Serio.

Un excursus dalla Colombia all’Europa e dall’Italia alla Calabria che ha offerto lo spunto per affrontare le diverse tematiche legate dal filo rosso della enorme diffusione della cocaina, al cui traffico è legata la ricchezza della ‘ndrangheta. La forza dell’organizzazione criminale calabrese si racchiude in poche cifre: il fatturato annuo è stimato in 44 miliardi di euro, il 2,9 per cento del Pil nazionale. Al centro c’è il traffico di droga.

Una “Malapianta”, la mafia calabrese, che si estirpa  con le riforme normative e con la collaborazione internazionale. << Occorre – ha dichiarato Gratteri – cambiare il Codice penale, impedire il patteggiamento, impegnarsi nella confisca dei beni, educare a una forma di cittadinanza. Le mafie sono un fenomeno reversibile con il contributo di tutti >>.

Ovvero potrebbero essere arginate attraverso una forte opera di prevenzione e informazione. Ai giovani, nelle scuole, spiegando loro che la strada della criminalità organizzata non paga, ma porta solo miseria e disperazione.

<< Perché quando la mafia apre un supermercato, apparentemente produce forza lavoro, in realtà ricicla i soldi derivati dal narcotraffico, quindi cura i propri interessi e basta. Gli stipendi non sono quelli risultanti sulla carta, perché la metà di essi vengono dati alla mafia >>.

 Gratteri ha poi puntato il dito contro il sistema scolastico italiano che  demotiva i docenti a svolgere bene il proprio lavoro perché pagati troppo poco e perché le strutture dove si lavora non sono adeguate all’importante lavoro che svolgono. La for
mazione ovviamente ne subisce le conseguenze più immediate, sia per quanto riguarda la soglia di interesse, che così risulta molto sopita negli studenti, sia per la preparazione che resta a dei livelli molto bassi. Una scuola che non offre sicuramente dei validi stimoli alla professionalità, anzi instrada verso luoghi oscuri.

<< Ne deriva – ha tuonato Gratteri – una figuraccia per l’avvocato che non sa esprimersi in italiano corretto in un’aula di Tribunale, che il medico confonde i sintomi di una malattia con quelli di un’altra e via dicendo : il nostro paese occupa in Europa uno degli ultimi posti per  livello d’ istruzione. Avremmo bisogno di una scuola diversa. E, purtroppo, per la Scuola nessun governo ha fatto niente. Non è un problema di oggi. Nessuno ha mai fatto leggi per motivare insegnanti o per costruire scuole belle, scuole a tempo pieno con una piscina e magari un teatro, in cui i ragazzi possano rimanerci più tempo possibile, sottraendoli così alla cultura della ‘ndrangheta. Il dramma è che nessuno ha mai investito in istruzione. Chiunque è al potere vuole un popolo ignorante, un bue da indirizzare :lo stato non offre un’alternativa forte alle sue promesse di ricchezza, anzi chi è al potere non vuole una scuola che funzioni perché questo significherebbe avere della gente colta, dei ragazzi colti, gente dotta e quindi  pensante, che non può accettare o assuefarsi a certi modi di vivere o a certe situazioni o condizioni >>. Temi forti, trattati con la lucidità e la crudezza di chi ogni giorno ha a che fare con una lotta che non conosce sosta.

Adriana Sabato