Amantea :: Cattivi presagi sulla scogliera di Coreca.
Le organizzazioni ambientaliste, sindacati e associazionismo sono mobilitati in un’azione finalizzata a sollecitare interventi compatibili con il contesto ambientale chiedendo che vengano applicati i criteri della VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale) dal parte delle istituzioni preposte. Non essendo considerata “area protetta” la scogliera di Coreca non è sottoposta a vincoli della VIA e per tale condizione la Regione Calabria ha autorizzato i lavori sul tratto di costa senza particolari condizionamenti. A seguito del movimento popolare determinatosi, il Sindaco Tonnara ha ritenuto opportuno chiedere l’applicazione della VIA dichiarandosi disponibile ad incontrare i promotori delle iniziative di massa a riguardo di Coreca. Intanto sono preannunciati petizioni popolari, raccolte di firme e probabili sit-in. L’importanza del sito di Coreca per la valenza ambientale, paesaggistica, turistica e antropica rende necessaria una rivalutazione della scogliera facendola collocare tra le aree calabresi protette. Le contestazioni in corso di sviluppo sono scaturite dai contenuti della delibera comunale 328/2010 nella quale viene definito un intervento per la realizzazione di: ”una scogliera foranea di tipo curvo in prossimità dello scoglio di Coreca, per uno sviluppo lineare di ml 107,00 e quota della cresta a +2,00 metri s.l.m., imbasata alla profondità di 3,5; la mantellata della scogliera è prevista in massi naturali da 3-7 tonnellate disposti su due strati con pendenza 3/2 sul lato mare e sul lato terra” Tale soluzione avrebbe un impatto ambientale terrificante deturpando irreversibilmente la maestosa e ineguagliabile bellezza di Coreca. Più avanti nella presente pagina viene abbozzata una interpretazione grafica di quanto definito nella delibera comunale 328/2010. E’ opportuno che ognuno faccia il proprio mestiere e non derogherò a tale assunto volendo espletare quello degli altri. Da non competente mi sento comunque di evidenziare problematiche analoghe risolte con simbiotico raziocinio ambientale. Cimento similare si è dovuto affrontare in passato a Tropea per difendere la famosissima isola di S.Maria e la spiaggia di mare grande. E’ stata adottata una soluzione (barriere sommerse o soffolte) che pur salvaguardando l’impatto ambientale ha finora adeguatamente protetto il tratto di costa più famoso della Calabria. Oggi esistono varie soluzioni innovative e certamente ne esiste una appropriata a proteggere Coreca mantenendo intatto il suo fascino: ai tecnici il compito di individuarla. Ovviamente speriamo in tecnici esperti che abbiano già affrontato e risolto tali problematiche e siano in grado di documentare i lavori eseguiti. Per tali lavori sono disponibili 550.000 euro di cui 200.000 finanziati dalla Regione Calabria: mi sento di esprimere una valutazione che ritengo personalmente non avventata sul fatto che, probabilmente, ne occorreranno molti di più: ciò m’induce a riflettere sulla oculatezza dell’analisi di fattibilità. Sulle soluzioni possibili leggere articolo del 7 gennaio pubblicato sul sito De Grazia mediante link sottostante. Concludo ritenendo probabile che il Sindaco e l’Amministrazione tutta si faranno promotori di soluzioni condivise con la cittadinanza che in varie forme si sta esprimendo; se ciò non dovesse accadere si attiverebbe una mobilitazione di massa, a salvaguardia dello scoglio simbolo dell’identità amanteana, che investirebbe la contenuta Amministrazione che da quasi un anno sta governando in “solitudine” senza opposizione. Ma con le elezioni amministrative alle porte, credo, “emergerà” una opportuna ragionevolezza istituzionale…vedremo.
Antonio Cima