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Belvedere Marittimo :: Domenica 13 la presentazione del libro “Avvelenati”.

BELVEDERE MARITTIMO :: 11/02/2011 :: Domenica 13 febbraio 2011, ore 18.00, presso il Nettuno Palace Hotel di Belvedere Marittimo, l’associazione commercianti BellumVidere onlus promuove l’incontro, moderato da Antonello Troya, con Manuela Iatì e Giuseppe Baldessarro, autori del libro “Avvelenati”. L’associazione commercianti BellumVidere onlus di Belvedere Marittimo si inserisce nel panorama culturale come parte integrante di un rapporto dialettico tra i diversi enti e istituzioni presenti, per la valorizzazione di forme di aggregazione e partenariato che si prefiggono come scopo la crescita della collettività in tutte le sue manifestazioni.

Coscienza civica e riappropriazione consapevole del territorio sono punti cardini di BellumVidere onlus, che intende allontanarsi da un’idea stantia di associazionismo sterile, fine solo a se stesso, orientando i suoi impegni e i suoi obiettivi in un confronto continuo tra il singolo e la comunità. Ciò comporta la partecipazione attiva ai numerosi eventi che si intrecciano sul territorio e per il territorio, se è vero che il dialogo e la collaborazione rappresentano fattive chiavi di lettura per arginare i problemi e dare un nuovo volto alla nostra regione. In questa ottica si inserisce, in una collaborazione stretta con la Proloco del Tirreno, l’incontro, moderato da Antonello Troya, di domenica 13 febbraio, alle ore 18.00, presso il Nettuno Palace Hotel di Belvedere Marittimo, con Manuela Iatì e Giuseppe Baldessarro, giornalisti di razza che hanno fatto del proprio lavoro una passione, diventata missione con il libro “Avvelenati” (Città del Sole). Pagine ricche di inchieste, interrogatori e indagini su misteriosi omicidi portano a galla i traffici illeciti e il business dello smaltimento dei rifiuti tossici, trappole infernali che offuscano le coscienze e nascondono “scomode” verità. Sono veleni che si propagano e oltraggiano “la nostra terra, il mare, l’ambiente in cui viviamo”. Da qui la voglia di riscatto, di un cambiamento possibile per dare nuovo ossigeno al nostro presente e speranze al futuro. Quello di cui questa regione e lo Stato hanno bisogno è un concreto cambio di rotta verso un’azione corale che riporti a rimpossessarsi delle molteplici risorse, in difesa di un territorio sfruttato e quasi mai inteso come fonte primaria per uno sviluppo economico in tutte le sue sfaccettature. Per dare un concreto corso agli eventi è ora più che mai necessaria una chiara presa di posizione, perché da sempre convinti che fare cultura significa riappropriarsi della propria identità e decidere da che parte stare.