L’appuntamento è alle 15,00 con il raduno in maschera nell’Anfiteatro sito sul Lungomare di Belvedere, a cui farà seguito la sfilata. Fu proprio una maschera vestita da capitano spagnolo con molti elementi tipici dell’abbigliamento calabrese, a rappresentare nel XVI secolo la Calabria nella commedia dell’arte. Il nome era adeguato alla sua smisurata ingordigia : Giangurgolo, infatti, derivava da Gianni-gola-piena, oppure Gianni-ingordo. La maschera rappresentava una parodia dei vari signorotti che avevano spadroneggiato nell’Italia meridionale. Rappresentata fino alla fine del XVIII secolo nei più grandi teatri italiani, riscosse la stessa fama delle più famose maschere delle altre regioni: Pulcinella, Arlecchino, Pantalone. Il carattere del personaggio si consolidò nella seconda metà del Settecento, come una delle infinite versioni del Capitano fanfarone e codardo, senza però mai acquisire un'identità forte: a volte è raffigurato come un vecchio, altre come un giovane, a volte con il ruolo di servo, altre con quello di oste.
Adriana Sabato
