BELVEDERE MARITTIMO :: 15/11/2020 :: La casa famiglia “Il Belvedere” di Belvedere Marittimo (Cs) senza soldi da 11 mesi. Antonio Maurizio Arci, legale rappresentante dell’A.I.A.S sezione di Cetraro, tuona contro il sindaco di Praia a Mare (Cs) Antonio Praticò, responsabile del Comune capofila dell’Ambito Territoriale.
Nota di Antonio Maurizio Arci: “Grave ed ingiustificato ritardo nel pagamento delle rette per i disabili gravi, ospiti della casa famiglia “Il Belvedere” di Belvedere Marittimo (Cs). Non è ammissibile tutto ciò! I soldi sono fermi nelle casse del Comune di Praia a Mare, che è il Comune capofila dell’Ambito Territoriale. Non si comprendono i motivi di tutto ciò! E’ da gennaio 2020 che non percepiamo 1 euro, intanto il personale continua a lavorare e ad assistere i 12 disabili gravi senza famiglia, che vivono ormai da anni nella nostra struttura! Il Natale è alle porte e sicuramente non riuscirò a pagare gli stipendi di novembre, di dicembre né tantomeno le tredicesime”.
“E intanto il Comune e i suoi uffici, continuano a perdere tempo nella richiesta di carte in maniera capziosa ed inutile. Vergogna! Prima hanno chiesto le autocertificazioni che sono state regolarmente trasmesse, poi hanno chiesto delle integrazioni, poi c’è stata una visita ispettiva da parte di una commissione per la verifica del possesso dei requisiti strutturali ed organizzativi. Hanno inviato persino una richiesta all’Asp affinché un medico venisse a verificare la congruità dei ricoveri come se la nostra struttura fosse di tipo sanitario”.
“A questo punto chiediamo la sottoscrizione immediata e tempestiva dei contratti per i 12 utenti che vivono all’interno della comunità da anni ed il pagamento dei primi 6 mesi del 2020. E’ il nostro sacrosanto diritto perché i nostri ragazzi devono essere accuditi con amore e serenità da parte di tutto il personale che opera nella struttura, in un momento così delicato come quello attuale in cui tra l’altro spendiamo di più in dispositivi di sicurezza e disinfettanti, per tutelare al massimo la salute già precaria dei nostri ragazzi, non capiamo perché la pubblica amministrazione, anziché tutelare le fasce deboli e le strutture che se ne occupano, tende a soffocare, barricandosi dietro cavilli burocratici, inesistenti ed inutili. Cialtroni! Siete alla stessa stregua dei vari supermanager che hanno portato la sanità allo sbando. Presto anche i servizi sociali della nostra regione arriveranno agli onori della cronaca nazionale”.