Castrovillari :: Ricordo alle vittime delle Foibe.
La giornata di memoria è stata istituita dal Parlamento con voto quasi unanime il 30 marzo 2004 per rinnovare il ricordo e la tragedia di molti Italiani, nonché l’esodo di migliaia di persone dall’Istria, da Fiume e dalla Dalmazia, passati sotto la Jugoslavia nel secondo dopoguerra. Un modo, insomma, per commemorare le vittime delle foibe (caverne e aperture carsiche del terreno presenti sul confine italiano nord orientale), il luogo in cui, a fine guerra mondiale, furono uccisi dagli uomini di Tito e gettati, spesso legati insieme e talvolta ancora in vita, dopo umiliazioni e tormenti, moltissimi italiani e dissidenti politici (oltre diecimila) . Gli eccidi, durati decine di giorni, ebbero due momenti: il primo, all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943, quando si scatenarono vendette e rancori mai sopiti dopo 20 anni di italianizzazione forzata; il secondo, molto più grave per numero delle vittime, nella primavera del ’45, proprio quando le truppe partigiane del maresciallo jugoslavo Tito occuparono la Venezia Giulia, la Dalmazia, Trieste e parte del Friuli. “Un’ulteriore occasione – hanno dichiarato gli amministratori – per riconsegnare alla memoria, ed in special modo a quella dei più giovani, un momento importante del nostro passato; per far conoscere, dopo oltre mezzo secolo, nel segno dei valori della Costituzione, uno dei pezzi più drammatici della storia italiana ed europea (frutto dell’odio e dell’intolleranza) e, soprattutto, per ricordare quegli esuli del confine nord – orientale, vittime del totalitarismo rosso, una ferita che ancora sanguina e chiede visibilità da quelle fosse comuni del Carso. Un momento per capire anche che questa celebrazione non vuole essere contro alcuno , ma solo una semplice e dovuta riflessione sui valori della democrazia, della libertà e giustizia, che con quelli della pace, della convivenza civile e della tollera
nza sono alcuni dei capisaldi importanti e fondamentali della convivenza umana, per aiutare a crescere ed a rendere protagonisti i popoli e le loro culture. Una scommessa che è già iniziata con l’impegno contro i terrorismi e tutti i totalitarismi.”