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Catanzaro :: Le Prefetture calabresi ignorano la proposta di Confapi Calabria.

CATANZARO :: 22/04/2021 :: Il 3 novembre 2020, Confapi Calabria in una lettera aperta invitava le Prefetture regionali a valutare la possibilità di un tavolo congiunto urgente per discutere di una piaga sociale dilagante, quella che mette in relazione: le imprese e le economie a ribasso.

La proposta, nata da un corpo intermedio e datoriale come Confapi Calabria, è stata ignorata, cadendo nel dimenticatoio, nonostante il dettagliato report offerto dalla confederazione sulle pratiche di mercato sleali.

Le pratiche di mercato sleali ormai diffuse, permettono infatti alle grandi aziende di saccheggiare il territorio e di nascondersi, schermate da protocolli di legalità e/o rating (che rimangono molto spesso solo buone intenzioni), dietro offerte al ribasso che uccidono le imprese sane e i suoi dipendenti.

Questa pratica nociva porta con sé una serie di conseguenze: dai tagli sulla sicurezza e alla formazione per far quadrare i conti, alle conseguenti morti bianche sul lavoro e alla diffusione del lavoro grigio e alla diffusione dell’illegalità.

Per questo Confapi Calabria, dopo 6 mesi, denuncia l’assenza di interesse sul problema da parte delle istituzioni.

Per questo motivo, Confederazione italiana della piccola e media industria privata calabrese, da sempre disponibile a lavorare concretamente, gomito a gomito, con tutti gli organi dello Stato rilancia la proposta, con l’obiettivo di stroncare questa cattiva pratica, delineando un solco tra aziende, sulla base di una competizione virtuosa e basata sul rispetto delle regole del gioco.

Francesco Napoli, presidente di Confapi Calabria e vicepresidente nazionale, con un nuovo appello afferma: “Chiediamo di avviare con il Ministero dell’Interno, con le Prefetture, le Procure, i Comuni, le Forze dell’Ordine, gli Ordini professionali, i sindacati e le Associazioni d’imprese, uno stabile rapporto di collaborazione per avviare un vero programma di sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno, garantendo così un mercato che si basi su una concorrenza sana tra imprese, che debbono essere nello stesso tempo, tutelate e valorizzate”.