Catanzaro :: Minacce a Gratteri, Davi e Brugnano, solidarietà di Wanda Ferro (FDI): si oscuri il profilo del figlio del presunto boss.
CATANZARO :: 14/06/2019 :: “Invito le autorità competenti a valutare l’opportunità di oscurare il profilo Facebook di Marco Mancuso, figlio del presunto boss di Limbadi, che ha rivolto commenti offensivi e minacciosi nei confronti del massmediologo Klaus Davi, candidato a sindaco di San Luca, del sindacalista di Polizia Giuseppe Brugnano, segretario nazionale del Fsp Polizia di Stato, e del capo della procura antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri”.
E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, segretario della Commissione parlamentare antimafia. “Oltre che al procuratore Gratteri, già fatto oggetto di messaggi e commenti intimidatori da parte di appartenenti alle cosche – prosegue Wanda Ferro – rivolgo la mia solidarietà a Davi e Brugnano, coraggiosi ispiratori della lista che ha avuto l’innegabile merito di favorire il ritorno della democrazia a San Luca. Non è stata certo una operazione di ricerca di visibilità personale, ma anzi ha restituito all’opinione pubblica una immagine nuova e diversa di un paese che merita normalità. La minacce di questo rampollo di ‘ndrangheta dimostrano che il lavoro di Davi e Brugnano ha colto nel segno: la mafia teme i cambiamenti culturali più delle operazioni di polizia. Le cosche temono quella piccola grande rivoluzione che parte dall’assunzione di responsabilità di ciascuno, dalle scelte quotidiane di chi, nelle cose che fa, percorre la strada delle regole e non quella della sopraffazione. La cosche temono che i cittadini tenuti sotto la cappa della paura comprendano che un’altra realtà è possibile, che un altro futuro è possibile, e che la rivoluzione delle coscienze è un’onda inarrestabile, che non può essere frenata da minacce o atti di violenza. L’importante è che la comunità sia unita, che faccia da scudo a difesa di chi si schiera in prima linea, affinché non venga lasciato solo ed esposto alle ritorsioni. Per questo è importante far capire che le parole di odio del giovane Mancuso non sono che il grido di dolore di un leone da tastiera, e che dall’altra parte c’è una società di uomini e donne decisi a tenere la schiena dritta e a non avere cedimenti di fronte a chi deve sentire la responsabilità di avere macchiato di sangue una terra meravigliosa, di averne soffocato lo sviluppo e di avere negato un futuro a tanti suoi giovani. Per questo saremo sempre dalla parte di magistrati come Nicola Gratteri, degli appartenenti alle forze dell’ordine, dei giornalisti, degli insegnanti, degli amministratori sani e onesti, ma soprattutto dalla parte di quei giovani che rappresentano il futuro di quella Calabria che gente come quel Marco Mancuso continua a distruggere con la sua sottocultura di violenza e di morte, che non merita di aver voce”.