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Catanzaro :: Nasce l’Osservatorio regionale del paesaggio.

CATANZARO :: 27/02/2009 :: Sono circa 800 i potenziali ecomostri censiti in Calabria dagli esperti che hanno lavorato al programma regionale di indagine “Paesaggi & Identità”. Per nove ecomostri è stato deciso l’abbattimento (in alcuni casi già avviato o realizzato) e la riqualificazione paesaggistica ed ambientale dei siti degradati. Con l’apposita “Intesa istituzionale di programma” Governo-Regione Calabria il piano di demolizione e risistemazione è stato finanziato con 5 milioni di Euro.

Nella sede della Delegazione di Roma della Regione Calabria, il presidente Agazio Loiero e l’assessore all’urbanistica e governo del territorio Michelangelo Tripodi hanno incontrato oggi i rappresentanti delle Associazioni ambientaliste per un confronto sull’attività intrapresa e sul progetto dell’Osservatorio del paesaggio. Hanno partecipato: Fulco Pratesi (presidente onorario Wwf), Rosa Filippini (presidente Amici della Terra), Giovanni Losavio (presidente Italia Nostra), Sebastiano Venneri (vicepresidente Legambiente), Danilo Selvaggi (responsabile Lipu), Pierluigi Properzi (rappresentante Istituto Nazionale Urbanistica). Sono intervenuti anche i dirigenti regionali Rosaria Amantea (D.G. Urbanistica – Calabria) e Giancarlo Poli (D.S. Paesaggio – Emilia Romagna, regione che coopera alla realizzazione del progetto pilota nazionale dell’Osservatorio del paesaggio) e per il Gruppo Tecnico di Lavoro del progetto ‘Paesaggi & Identità’ l’architetto Renato Nicolini. “La tutela del territorio ha la priorità tra le nostre scelte di governo –ha detto Agazio Loiero, presidente della Regione- anche per recuperare la cultura e l’identità calabrese, che non è quella moderna della costa, ma quella della tradizione vissuta in collina ed in montagna. Stiamo facendo un lavoro lungo e difficile, dedicato ai nostri figli e nipoti, per ridare equilibrio ad un territorio delicato, dove sembra tutto possibile, dove c’è un’immagine anarchica dell’uso delle risorse. Oggi mi ha dato coraggio l’appoggio di queste importanti associazioni ambientaliste, perché molte volte registro una drammatica solitudine su ciò che di buono viene fatto in Calabria. Faccio un esempio –ha continuato Loiero- quando la Giunta regionale si è opposta alla costruzione del megavillaggio Europaradiso, perché sovradimensionato ed in un’area di grande pregio naturalistico ed archeologico da conservare, siamo stati bersaglio di grandi violenze, di attacchi e minacce anche personali. Ma in Italia nessuno allora si occupò di questa decisione, di questo difficile atto di responsabilità a fronte della chimerica illusione di diecimila posti di lavoro. L’informazione nazionale si è accorta di Europaradiso solo dopo le possibili infiltrazioni della ‘ndrangheta. Così per la Calabria vale solo lo stereotipo negativo della notizia”. Assieme alla volontà di continuare negli abbattimenti, anche dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea sul caso di Punta Perotti (Ba), la Regione Calabria ha sviluppato ed applicato coerentemente il percorso di regole di tutela del territorio affinché gli scempi non si ripetano più. Il punto di arrivo, in questa legislatura, è la nascita dell’Osservatorio regionale del paesaggio, uno strumento che recepisce le nuove norme previste dal “Codice del paesaggio” e dall’entrata in vigore della ‘Convenzione europea del paesaggio’. Le linee-guida di questo “Osservatorio” sono già contenute nella “Carta calabrese del paesaggio”, sottoscritta dalla Regione Calabria nel 2006 con Direzione regionale del Ministero per i Beni e le Attività Cultural
i, Upi, Anci, Università e Parchi calabresi. Il seminario nazionale “I nuovi piani paesaggistici regionali”, programmato a Villa S.Giovanni per il prossimo 27 febbraio, servirà a presentare l’avvio di questo lavoro. Si completa, così, l’azione politica di controllo e valorizzazione del territorio calabrese. L’evoluzione di questo impegno della Regione Calabria parte, comunque, dalla lotta agli ecomostri e per questo si andrà anche oltre all’elenco dei primi nove, attraverso la formazione di un secondo elenco su manufatti e proprietà che non presentano più dubbi dal punto di vista urbanistico e giuridico. Fulco Pratesi (Wwf) ha sottolineato l’unicità della Calabria dal punto di vista dell’equilibrio idrogeologico e paesaggistico, con grandi risorse da conservare e con troppa edificazione recente sulla costa. “In questa situazione –ha detto- non ci possiamo meravigliare dei danni delle ultime piogge. Ma la strada imboccata fa della Calabria un leader regionale della pianificazione paesaggistica e bisogna ricordare che non può esserci turismo senza la tutela dei queste bellezze”. Rosa Filippini (Amici della Terra) ha evidenziato che la Giunta Loiero ha intrapreso una strategia politica di lungo termine che va appoggiata, perché in Italia le Regioni sono refrattarie a prendere decisioni di tutela del territorio, mentre chi guarda alla ripresa economica del futuro deve proprio puntare sulla qualità dei luoghi e sull’identità autentica delle popolazioni. Appoggio convinto alle due scelte, per l’abbattimento degli ecomostri e per la nascita dell’Osservatorio del paesaggio, è venuta da Danilo Selvaggi (Lipu), in quale ha chiesto anche l’impegno a valorizzare e recuperare i centri storici. Per Legambiente, Sebastiano Venneri, ha confermato la giustezza della scelta di istituire, prima in Italia ed assieme all’Emilia-Romagna, l’Osservatorio del paesaggio per limitare l’inutile consumo del suolo. L’abbattimento degli ecomostri –secondo Legambiente- è l’unico vero deterrente sia contro l’abusivismo edilizio che contro le infiltrazioni mafiose proprio nel businnes del cemento. Valutazione positiva anche di Pierluigi Properzi (Inu) per tre motivi: l’emergere in Calabria di un importante ruolo pubblico che riafferma la legalità ed il diritto di abbattere ciò che nuoce al territorio; coinvolgimento delle autorità locali nel processo di rinnovo degli strumenti urbanistici; rifondazione della cultura della tutela del territorio. Giovanni Losavio (Italia Nostra) ha evidenziato il cambiamento epocale della Calabria, una regione che fu ribelle alla legge Galasso. Mentre –ha affermato Losavio- adesso fa sensazione vederla assumere il ruolo di leadership tra le Regioni italiane sul fronte della tutela paesaggistica, in antagonismo anche a certe posizioni dello Stato, che attualmente ha un ruolo offuscato su questo settore. “Questo non è un fatto episodico -ha detto l’assessore Michelangelo Tripodi- ma una tappa di un lavoro continuo e coerente del programma di legislatura. La Regione Calabria non si era mai occupata di queste tematiche, nonostante i decenni di cementificazione selvaggia soprattutto lungo la costa. Il segnale che lanciamo è chiaro: il saccheggio è finito ed assieme ai Comuni stiamo costruendo le regole per uno sviluppo sostenibile. La cooperazione con l’Emilia-Romagna è un segnale chiaro di questa scelta definitiva”. L’incontro odierno, con i vertici nazionali delle Associazioni ambientaliste, è servito a riconosce che la tutela paesaggistica ed ambientale ha una dimensione anche economica, perché è valorizzazione, sviluppo e migliore qualità della vita.