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Catanzaro :: Pesca: il consumatore rischia di non consumare più’ il “caviale calabrese”.

CATANZARO :: 16/01/2011 :: La scadenza delle deroghe del regolamento comunitario relative alle cosiddette “pesche speciali” (rossetto, bianchetto e cicerello), ha destato grande preoccupazione tra quegli addetti del settore che integrano il proprio reddito con questo tipo di pesca. Il mancato esercizio di questa attività comporterà una secca perdita economica delle imprese oltre ad un significativo aumento della disoccupazione in un settore già in crisi e in zone geografiche come il Mezzogiorno.

Il Regolamento avrebbe consentito, seppur razionalizzandone l’attività, di attutire questo divieto attraverso la elaborazione di specifici Piani di gestione. Tra i Piani di gestione presentati dall’Amministrazione centrale all’Unione Europea, solo quello relativo alla pesca del rossetto per Toscana e Liguria ha avuto il disco verde dal Comitato tecnico-scientifico, ma ancora non dalla direzione competente, mentre tutti gli altri sono stati bocciati. Non solo per la Calabria questa decisione rappresenta un grave danno poiché, come ricorda Salvatore Martilotti, responsabile regionale Lega Pesca Calabria, anche il Ministero dell’Agricoltura e Pesca ha rimarcato che il ricavo derivante dalla pesca del bianchetto è stimato intorno ai 17 milioni di euro. In Calabria l’attività del bianchetto ha rappresentato storicamente oltre che una specificità per la gastronomia, tanto da essere definito “il caviale calabrese”, anche un’importante integrazione del reddito. Si aggiunga agli effetti nefasti di queste scelte che tra il 2003 ed il 2008 si è avuta una diminuzione delle imbarcazioni (- 110), degli occupati (- 770 unità), delle catture (- 2540 t), del valore della produzione (-14 milioni di euro). In piena sintonia con la Interrogazione parlamentare presentata dall’ onorevole Nicodemo Oliverio, Salvatore Martilotti chiede alla Regione Calabria la dichiarazione dello stato di crisi così da facilitare l’utilizzo della cassa integrazione; ai Comuni costieri, attraverso delibere consiliari, sostegno alla categoria; al ministro Galan di attivare una convenzione con le categorie di rappresentanza, così come prevista dal d.lgs 226/01, relativo alla modernizzazione del settore, per il coinvolgimento dei pescatori che esercitano l’attività del bianchetto in iniziative alternative.