Catanzaro :: Pippo Calipo interviene sulla vicenda Phonemedia.
Davvero sono stati consegnati 11 milioni di euro per Phonemedia e 25 milioni di euro per le altre aziende del settore, senza alcuna garanzia sull’utilizzazione produttiva di somme cosi ingenti? Apprendere, attraverso una dolorosa vicenda di “prenditori” che incassano il bottino e lasciano i nostri giovani senza stipendio, già di per sé è gravissimo, ma apprendere anche che la situazione d’inadempienza contrattuale e di violazione contributiva, da parte di chi ha scucito finanziamenti pubblici, era nota e che nulla è stato fatto per obbligare l’imprenditore a comportarsi onestamente, è sbalorditivo. Il sindacato fa bene a "rincorrere" chi è scappato con i soldi, ossia un'azienda di cui non si riesce a capire chi comanda, ma qui c’è bisogno di un’operazione verità che coinvolga ogni livello ed ogni autorità di controllo. Il piccolo imprenditore calabrese che per tirare la carretta non sa più a quale santo votarsi e ha tutti contro, mercato, deficit infrastrutturale e banche, dinanzi a sperperi così assurdi di risorse, resta di stucco. Se è giusto scandalizzarsi dinanzi alle Navi dei Veleni e organizzare grandi manifestazioni, qui lo scandalo non è da meno, perché si inquina la coscienza di giovani lavoratori che mai avrebbero pensato di poter essere presi in giro pur avendo dalla loro la Regione che adesso deve subito dire cosa intende fare per tutelarli. Giustizia e verità per le Navi dei Veleni, giustizia e verità per i lavoratori di Phonomedia e aziende simili.”