Catanzaro :: Pippo Callipo sui ritardi nei pagamenti nella sanità.
Mi chiedo come sia possibile guardare senza fare niente a questa disamministrazione e perché si faccia passare tanto tempo, dato che la legge prescrive di ottemperare entro un mese. Personalmente, condivido la proposta avanzata di recente dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, d’intensificare l’attenzione sui debiti della sanità verso i fornitori. Non è tollerabile che i fornitori in Calabria siano pagati, battendo ogni primato nazionale e facendo anche qui un’altra figuraccia, dopo 704 giorni (dati Confindustria). Mi chiedo da imprenditore e lo chiedo ai colleghi direttamente interessati da questo disastro: cosa c’è dietro? Com’è possibile che un imprenditore, grande, medio o piccolo, che effettua una fornitura alla sanità calabrese, sia pagato non dopo 30 e neanche dopo 70, ma dopo 704 giorni. I numeri a volte sono più terribili delle parole e lasciano intendere il marcio che ancora c’è nella sanità calabrese. Un’impresa che poggiasse su quelle entrate, soccomberebbe o dovrebbe ricorrere agli usurai per tirare avanti. E’ l’ennesima vergogna che contraddistingue il sistema sanitario calabrese, lasciato in balia del caso, di un debito che supera i 2 miliardi di euro e senza alcuna programmazione.”