Catanzaro :: Wanda Ferro con i candidati Fdi alle Europee: difenderemo a Bruxelles gli interessi dell’Italia e della Calabria.
CATANZARO :: 17/05/2019 :: “E’ una campagna elettorale accompagnata dall’entusiasmo della gente quella che Fratelli d’Italia sta conducendo in vista del voto europeo. Noi vogliamo portare a Bruxelles una pattuglia agguerrita di europarlamentari determinati a difendere gli interessi dell’Italia e della Calabria. Tutti i sondaggi evidenziano una nostra crescita, e questo è importante anche perché se Fratelli d’Italia otterrà un grande risultato alle Europee, questo dato sarà decisivo per il futuro del governo nazionale e anche per la Calabria”.
Con queste parole il parlamentare di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ha iniziato il proprio intervento ieri sera a Catanzaro davanti alla gremita platea della Casa delle Culture, per l’incontro con i candidati calabresi di Fratelli d’Italia – presenti Rosario Aversa e Maria Rosaria La Grotta – organizzato dall’associazione culturale “Nuova Calabria” guidata da Filippo Pietropaolo. In sala molti rappresentanti del mondo dell’impresa a delle professioni, che hanno interagito con i candidati sui temi legati al rapporto tra le istituzioni europee e l’economia reale della Calabria. Wanda Ferro nel suo intervento ha rivendicato il lavoro svolto insieme ai colleghi del gruppo di Fratelli d’Italia, che le hanno affidato il ruolo di vice presidente, e l’attività svolta in seno alla commissione difesa e alla commissione parlamentare antimafia. “In un anno di lavoro tra i banchi di Montecitorio – ha detto Wanda Ferro – ho tentato di portare costantemente le questioni calabresi all’attenzione del governo, attraverso interrogazioni, emendamenti, ordini del giorno. Ho tentato di sollevare l’attenzione sulla tutela della nostra agricoltura, sulla realizzazione delle infrastrutture strategiche, sulla difesa del territorio dal dissesto idrogeologico e dal rischio sismico, sulla necessità di dare supporto ai comuni e alle province che rappresentano la prima interfaccia del cittadino, mi sono battuta per la difesa dell’ambiente, per un efficiente ciclo dei rifiuti e della depurazione, per il sostegno alle piccole e medie imprese, ma anche per la stabilizzazione dei precari, delle tante famiglie di ex Lsu e Lpu che vengono tenute nel bisogno e sotto l’infinito ricatto della politica. Poi sul tema della sanità, con le tante interrogazioni senza risposta che ho presentato sulla situazione drammatica in cui versano gli ospedali di Locri e Polistena, prima che il ministro Grillo decidesse lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Parliamo di ospedali che cadono a pezzi, in cui mancano medici e personale sanitario, in cui non vengono garantiti i servizi essenziali agli utenti. Una situazione che non è isolata, ma si ripropone in molti ospedali calabresi. La Regione, che governa nel concreto gli ospedali attraverso i dirigenti di propria nomina, continua a scaricare le proprie responsabilità. Anni di commissariamento hanno solo aggravato la situazione, con il peggioramento dei Lea e l’aumento della mobilità passiva. I calabresi continuano ad andare via per farsi curare, e questa spesa serve ad arricchire le regioni del centro nord e a migliorare i loro servizi sanitari, mentre in Calabria si continuano a fare i conti con malasanità, con lunghe liste di attesa, e con servizi che, dove sono garantiti, lo sono solo grazie all’eroismo dei nostri medici e del nostro personale sanitario. In questo scenario siamo riusciti a bloccare, nella discussione in commissione sul “decreto Calabria”, la scure del blocco del turn-over, che avrebbe reso ancora più difficile integrare le carenze di organico all’interno delle strutture ospedaliere e sostituire quelle che andranno via attraverso “quota cento”. La grande fiducia che i calabresi hanno riposto nei Cinque Stelle è stata tradita, il porto di Gioia Tauro viene escluso da ogni ipotesi di sviluppo, la Zes è servita solo a produrre nomine, non sono arrivati i finanziamenti per l’ammodernamento della 106, la trasversale delle Serre è bloccata, l’alta velocità ferroviaria fino a Reggio resta una chimera, i voli Alitalia da Lamezia Terme hanno tariffe inaccessibili, sugli aeroporti di Crotone e Reggio le posizioni del governo sono schizofreniche e non consentono di programmare lo sviluppo. Come si può parlare di sviluppo turistico e di crescita economica se l’unico provvedimento diretto al sud è il reddito di cittadinanza che andrà nelle tasche dei rom e degli evasori? I calabresi non vogliono elemosine, ma strumenti per poter competere, per fare impresa e creare lavoro vero”.
La parlamentare di Fdi ha quindi evidenziato “la necessità di difendere in Europa le produzioni di eccellenza italiane e di potenziare gli strumenti di contrasto alle agromafie. Noi infatti consideriamo centrale nel nostro programma la valorizzazione di tutto ciò che è marchio italiano e gli investimenti su tutte le aziende che producono lavoro in Italia e che non delocalizzano, ma soprattutto la difesa contro la contraffazione, contro la concorrenza sleale, contro l’italian sounding, la difesa della qualità e dell’eccellenza italiana e del made in Italy, di cui il made in Calabria costituisce una fetta fondamentale soprattutto riguardo all’agroalimentare”. “Noi – ha detto ancora Wanda Ferro – vogliamo la crescita economica attraverso la tutela della dignità del lavoro e la difesa delle imprese, vogliamo che i nostri giovani smettano di andare via in cerca di un futuro. Non è un destino ineluttabile, possiamo invertire la rotta. E’ un sistema che va abbattuto e ricostruito, partendo da quell’Europa che oggi è solo un comitato d’affari, un circolo di lobbisti e burocrati che scrivono regole che avvantaggiano gli speculatori a scapito dei popoli europei. Vogliamo un’Europa dei popoli, in cui le nazioni conservino la propria sovranità sulle questioni che riguardano la vita dei propri cittadini, e nella quale si condividano i grandi temi, a partire dalla difesa della sicurezza comune alla tutela del mercato, delle imprese, della qualità dei prodotti. Vogliamo un’Europa che incentivi la famiglia, la natalità, perché il calo demografico porterà le nazioni europee a dissolversi lentamente, e pensiamo che si debba incentivare la famiglia, anche finanziando con i fondi europei la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, gli incentivi alla natalità, il reddito d’infanzia, gli asili nido, gli sgravi fiscali per i prodotti dell’infanzia. Infine abbiamo condotto in Parlamento e condurremo anche al Parlamento europeo una forte battaglia sul tema della sicurezza e del contrasto alla criminalità organizzata. Abbiamo chiesto più uomini e mezzi per le forze dell’ordine, ci siamo battuti per l’utilizzo dei militari a difesa degli obiettivi sensibili attraverso la conferma dell’operazione ‘Strade sicure’, e abbiamo dato un contributo determinante su quella che soprattutto in Calabria è una piaga che condiziona la vita dei cittadini, quella del rapporto tra ‘ndrangheta e politica, tra ‘ndrangheta e colletti bianchi. Per questo abbiamo voluto che diventasse più stringente la norma sul voto di scambio politico-mafioso, perché quando c’è da scegliere da quale parte stare, se dalla parte dello Stato o dalla parte della mafia, noi non abbiamo dubbi o riserve. Lo dimostra la nostra storia, la storia della destra italiana che è una storia di lotta contro la criminalità organizzata e contro il malaffare. La nostra è una storia di coerenza. Sappiamo di meritare la fiducia della gente perché abbiamo una sola linea e una sola parola”.