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Cetraro :: Aieta (Pd): ‘su turismo e diportistica esportare il modello Cetraro’.

CETRARO :: 11/11/2014 :: “Da anni si sente ripetere che solo il turismo salverà l’economia calabrese, ma dalla Regione non sono arrivati che annunci di improbabili joint venture, iniziative e campagne mediatiche che nulla hanno portato ai nostri territori”. Affronta a viso aperto un tema che conosce bene il sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta, oggi candidato per il Pd al consiglio regionale.

Da primo cittadino, ha portato a termine dopo oltre cinquant’anni il porto turistico di Cetraro, “la prima infrastruttura pubblica pensata e realizzata per fare da volano allo sviluppo turistico di un intero comprensorio”. Iniziato nel 1952, e inaugurato nel 2009, il porto di Cetraro, ricorda Aieta “non solo ospita 600 barche e frutta 700mila euro l’anno, senza calcolare l’immenso indotto che ha creato attorno a sé, ma ha permesso all’amministrazione di ridurre l’Imu al minimo e annullare la Tosap per attività commerciali e bar”. Si tratta, continua Aieta, di “un modello virtuoso di sviluppo, che è in grado di pensare le infrastrutture non come cattedrali nel deserto, ma come ponti che rendano accessibili ai più le bellezze inesplorate della nostra regione”. Per Aieta infatti “nessuna campagna mediatica permetterà di attirare turisti nella nostra regione, se prima non si creeranno quelle infrastrutture necessarie per rendere fruibile il patrimonio naturalistico, archeologico e enogastronomico che abbiamo avuto in eredità e stiamo condannando all’abbandono”. Un patrimonio che “in primo luogo le pubbliche amministrazioni – dice il candidato del Pd al consiglio regionale ¬– hanno l’obbligo morale e civile di valorizzare.  Al riguardo, ricorda Aieta “il porto turistico di Cetraro  è diventato in breve tempo in Italia un punto di rifermento per la nautica da diporto.  E grazie alla gestione pubblica, i proventi di quest’ attività vanno a beneficio della comunità, piuttosto che ai privati”.

Cetraro, aggiunge Aieta, “anche da questo punto di vista è diventata un presidio di legalità, anche per effetto del Protocollo d’intesa che abbiamo fortemente voluto e obbliga ogni ditta che lavora con l’amministrazione comunale non solo a sottoscriverlo ma anche ad inviare alla Prefettura di Cosenza  un rapporto sulle attività svolte, distinte per giorno lavorativo, con cadenza settimanale”.  Tale modello, conclude il candidato del Pd, “consente di coniugare sviluppo, rispetto per le comunità e valorizzazione del territorio. Ecco perché oggi abbiamo il dovere di esportarlo in Calabria”.