CETRARO :: 21/09/2024 :: “L’esperienza del consiglio comunale si è conclusa nel peggiore dei modi. L’assenza tra i banchi del consiglio di assessori e consiglieri, che dallo scorso luglio, in evidente minoranza, sostenevano la Giunta, ha segnato il punto più basso di questi anni”. È quanto afferma Francesco Caldiero, coordinatore di Cetraro in Azione.
“Hanno scelto di non partecipare di fronte ad un atto importante come il bilancio stabilmente riequilibrato, semplicemente perché non avevano più la maggioranza. Nonostante questo, si è tentato, con una furbizia infantile, di addossare la responsabilità di una seduta andata deserta all’assenza delle minoranze consiliari, omettendo il fatto che i numeri non c’erano già da un mese e mezzo. Chi ha dignità politica avrebbe dovuto dimettersi immediatamente. Sarebbe estremamente mortificante per la città e per le sue istituzioni se l’assenza fosse stata dettata dall’illusione di procrastinare di venti giorni questa agonia solo per arrivare al capolinea più tardi e, magari, avere il tempo di cercare consiglieri comunali disposti a negoziare, dimenticando che, quando un vetro si frantuma, è impossibile ricomporre i pezzi”.
“Cetraro in Azione, che ricordiamo essere un movimento politico locale formato da giovani grazie alla preziosa esperienza del nostro consigliere Giuseppe Aieta, ritiene che non sia più rinviabile l’apertura di un dibattito tra forze politiche, movimenti e cittadini, al fine di scrivere una Carta dei Valori e dei Principi che dovrà guidare chi governerà la nostra città, ponendo fine allo spettacolo indecoroso cui abbiamo assistito in questi mesi. Questo, tanto più alla luce delle recenti dichiarazioni, piene di ingratitudine e scorrettezza, che giustificano la decisione di chi ha voluto chiudere ogni dialogo, nonostante il tentativo di Cetraro in Azione di non essere precipitoso”.
“Ma c’è di più! Cetraro in Azione, tramite il suo consigliere comunale Giuseppe Aieta, e nonostante la contrarietà di molti al proprio interno, incluso il sottoscritto, è stato il primo partito a raccogliere l’invito del sindaco, assumendosene la responsabilità e rischiando pesanti incomprensioni anche all’interno del gruppo delle minoranze e tra i cittadini, che desiderano solo la chiusura definitiva di questa pessima stagione politica. D’altra parte, non vi era alcun motivo e alcun obbligo da parte delle minoranze di aprire un dialogo dopo anni di autosufficienza”.
“Siamo dunque perplessi e rammaricati dal tentativo di ribaltare la verità, che è una sola: il fallimento di una legislatura e il tentativo di salvarla contro ogni forma di coerenza e dignità politica attraverso operazioni trasformistiche. Tentativi di ping pong politico giocato su ogni fronte istituzionale che non hanno trovato alcuna sponda. Chi ha la responsabilità di questo fallimento avrebbe dovuto trarne le conseguenze già mesi fa, senza cercare di volta in volta capri espiatori e, soprattutto, senza scadere in dichiarazioni di cattivo gusto che nulla hanno di politico. Dichiarazioni alle quali rispondiamo con la necessaria indifferenza, salvo che non si abusi ulteriormente della nostra pazienza”.