CETRARO :: 04/07/2022 :: Il Gruppo Giovani dell’Oratorio San Benedetto Abate di Cetraro (Cs), al termine di un anno di attività, ha voluto ribadire il proprio impegno nella comunità cetrarese per promuovere forme di legalità diffusa a fronte di un quadro territoriale che ormai da anni si caratterizza per la presenza di un fenomeno mafioso che stringe la libera crescita della società civile privando soprattutto i giovani di saldi strumenti di sviluppo.
Nel corso degli anni, infatti, siamo stati accompagnati dal nostro Parroco Don Francesco Lauria nel quotidiano lavoro finalizzato alla realizzazione di segni tangibili di presenza, testimonianza ed educazione delle coscienze attraverso, ma non in via esclusiva, la realtà oratoriana. La lotta alla criminalità organizzata si attua anche e soprattutto attraverso un percorso sano di crescita in un ambiente stimolante e generativo, attento all’ascolto e alle esigenze dei numerosi giovani che abitano la Parrocchia come Casa comune. Riprendendo le parole di Papa Francesco rivolte agli universitari di Bologna nel 2017, il nostro Oratorio è vissuto davvero come “cantiere di speranza, officina dove si lavora ad un futuro migliore, dove si impara ad essere responsabili di sé e del mondo!”.
Su questi valori, nel corso degli anni, sono state numerose le attività dell’Oratorio, e dunque anche del nostro Gruppo Giovani, tese a rendere i ragazzi parte veramente attiva nel fornire un contributo al contesto cittadino che appare oggi frammentato e diviso. Ricucire il tessuto sociale, utilizzando le attività giovanili come collante essenziale, sarà possibile solo quando in primis tra di noi saremo uniti, perché «l’unità prevale sul conflitto» (Evangelii gaudium, 226).
Facciamo nostro l’esempio che il Papa ha fatto nello stesso discorso: molte volte si corre il rischio di essere come Ulisse che, per non cedere al canto delle sirene che ammaliavano i marinai, si legò all’albero della nave e turò gli orecchi dei compagni di viaggio. Al contrario, non vogliamo essere “legati” e privati del nostro udito ma come Orfeo che intonò una melodia più bella per incantare le sirene, anche noi vogliamo essere portatori di un annuncio nuovo, vogliamo essere testimoni di bellezza! Esempio tangibile, ad esempio, è la bellezza di un gruppo di trenta giovani che il Venerdì Santo ha portato la propria voce per le strade della città in processione, passando da Piazza del Popolo, centro dello spaccio di droga e di atti vandalico-criminosi quali il danneggiamento della videosorveglianza.
Ci si avvicina alla cultura della legalità a piccoli passi, dall’educazione delle coscienze, da proposte concrete, piccoli segni che possono fare la differenza nell’ordinario e nel quotidiano. Solo allora si potrà puntare a cose più alte, con l’aiuto e l’esempio che in primis deve provenire dall’Amministrazione Comunale, dalle Forze dell’Ordine e da tutte le istituzioni e associazioni presenti sul territorio. Un gruppo di giovani c’è e vuole essere presente senza essere strumentalizzato e soprattutto ignorato, essendo parte viva di una realtà lontana da logiche criminali.
Per questo motivo, nella cornice dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono San Benedetto Abate, invitiamo la comunità tutta a prendere parte alla serata “Costruttori di bellezza”, per confrontarci sulla bellezza, sul potere della rinascita e sull’importanza del buon esempio quali strumenti di contrasto ad ogni forma di illegalità, con ospiti d’eccezione, che avrà luogo martedì 5 luglio p.v. alle ore 21.15 in Piazza del Popolo a Cetraro. Parteciperanno al dibattito: Don Antonio Coluccia, Fondatore Opera San Giustino di Roma in un bene confiscato alla mafia, dott.ssa Marisa Manzini, sostituto procuratore della Repubblica e Francesco Maria Iorio, testimone di una storia di riscatto.