CATANZARO :: 05/10/2021 :: Roberto Occhiuto, candidato del centrodestra, è il nuovo presidente della Regione Calabria. Ha ottenuto il 54% dei voti, battendo la candidata del centrosinistra, Amalia Bruni (28%), l’indipendente Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli (16%), e l’ex presidente della Regione, Mario Oliverio (2%). Alle elezioni regionali non era previsto il ballottaggio. In Calabria si è votato perché la presidente eletta nel febbraio del 2020, Jole Santelli, era morta il 15 ottobre dello stesso anno.
Roberto Occhiuto ha 52 anni, è nato a Cosenza ed è il capogruppo di Forza Italia alla Camera. A sostenerlo c’erano sette liste: oltre al suo partito, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Udc, Forza Azzurri, Coraggio Italia e Noi con l’Italia. Lo slogan della sua campagna elettorale è stato: «La Calabria che non ti aspetti».
Fratello dell’ex sindaco di Cosenza, Mario (che ha ricoperto quel ruolo da dieci anni), Roberto Occhiuto iniziò fare politica all’università della Calabria, dove si laureò in Economia. Militava allora nelle file della Democrazia Cristiana della sua città. Con la Dc venne eletto al Consiglio comunale. Nella diaspora democristiana seguita a Tangentopoli, Occhiuto si unì al Partito Popolare di Mino Martinazzoli e poi seguì Rocco Buttiglione nell’Udc. Nel 2000 passò a Forza Italia: candidato alle elezioni regionali, con 9.000 preferenze fu il più giovane eletto nel partito.
Una serie di scontri interni a Forza Italia lo portò ad abbandonare il partito per seguire Pier Ferdinando Casini nel Centro cristiano democratico e poi nell’UDC. Rieletto in consiglio regionale, ne divenne vicepresidente ma subì una sconfitta quando si presentò alle elezioni politiche. Riuscì a entrare in parlamento perché il capolista dell’UDC, Lorenzo Cesa, venne eletto al Parlamento Europeo. Tornato in Forza Italia nel 2018 divenne deputato e, quando Maria Stella Gelmini fu nominata ministra degli Affari regionali, assunse il ruolo di capogruppo.
Quando si candidò, Occhiuto disse: «La Calabria non è ingovernabile e questa sfida è quella più entusiasmante per chi è nato in questa terra».
Sulla Sanità, uno dei temi più problematici, ha detto: «Chiederemo al governo nazionale di ridarci la sanità. In questi anni il ministro della Salute non è stato un calabrese. Vogliamo avere la possibilità di investire sulla medicina del territorio, organizzare gli ospedali e dare prestazioni sanitarie efficienti e ridurre la mobilità sanitaria. Oggi noi spendiamo di mobilità passiva oltre 300 milioni di euro all’anno ai quali vanno aggiunti i costi che le famiglie subiscono. Dunque dalla Calabria vanno via un miliardo di euro, insieme a tante sofferenze, perché la nostra Regione non riesce a curare i calabresi. O vinceremo sulla sanità o abbiamo fallito».
Atri temi di cui Occhiuto ha molto parlato durante i suoi comizi sono stati quello dei rifiuti – «Ci occuperemo della gestione dei rifiuti facendo, nel caso, anche scelte impopolari ma necessarie» – e dell’acqua – «La Calabria è una Regione ricca di acqua. Eppure il 45% della nostra acqua si perde nelle reti dei Comuni che in questi anni, per carenza di risorse, non hanno fatto la manutenzione che sarebbe stata necessaria». Ha anche assicurato che farà fruttare la sua esperienza da deputato: «Vorrei utilizzare i miei rapporti nazionali per chiedere al governo di fare investire le aziende di Stato nella Calabria, perché se la Calabria è emergenza nazionale, l’esecutivo se ne deve far carico».
Durante la campagna si è presentato insieme a Nino Spirlì, della Lega, già vicepresidente nella giunta di Jole Santelli. Molto probabilmente manterrà la stessa carica anche nella giunta Occhiuto.
Insieme al fratello, Roberto Occhiuto ha fondato il gruppo Media Tv, di cui è stato direttore generale, che raggruppa alcune emittenti televisive calabresi. Da due anni è anche imprenditore vinicolo: ha acquistato una tenuta a Montegiordano, nella zona dell’alto Jonico, in provincia di Cosenza, dove produce vino.