Cirella :: Crollo del Fortino Napoleonico: interviene l’Assessore Caligiuri.

CIRELLA :: 26/03/2013 :: Dopo il disastroso crollo verificatosi lo scorso 13 febbraio 2013 nell’ambito della cinta muraria del cosiddetto Fortino Napoleonico di Cirella – manufatto risalente al primo decennio del 1800 ed edificato dai Catalano-Gonzaga, antica famiglia nobiliare a cui apparteneva, in quel periodo, il feudo di Cirella – l’Associazione Culturale Cerillae prosegue nella sua battaglia civile volta a far sì che tale crollo non cada, come troppo spesso accade in Calabria, nel dimenticatoio delle cose da fare e poi sistematicamente non fatte.

Questo il punto della situazione sino alla data odierna. Nella prima settimana di marzo sono stati effettuati i sopralluoghi da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria (rappresentata dalla dott.ssa Adele Canale e dal dott. Gregorio Aversa) e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Cosenza (rappresentata dal dott. Antonio Mingrone), nel corso dei quali sono stati individuati gli interventi che andrebbero effettuati sia per salvaguardare la parte del muro di cinta ancora rimasto in piedi che per ripristinare la parte di muro crollato.

In sostanza andrebbe prima creata una consistente intercapedine tra l’enorme massa di terra che spinge in avanti il muro e poi andrebbe edificato, nella stessa intercapedine, un muro di cemento armato, in modo da fermare la spinta del terriccio a monte (logicamente il muro di cemento armato rimarrebbe nascosto al disotto della massa terrosa, quindi esteticamente non visibile).

Al termine di questa laboriosa operazione dovrebbe poi essere riedificata la parte di muro crollato utilizzando lo stesso materiale oggetto di crollo, che perciò dovrebbe essere ben custodito e maneggiato con mezzi non meccanici. Ad una prima stima sommaria, il costo dell’intera operazione dovrebbe essere compreso in una banda di oscillazione che va dai 200.000 ai 400.000 euro, somme che potrebbero essere reperite attingendo o a fondi regionali o ministeriali o comunitari. Peraltro, cosa ancora sino ad oggi non evidenziata, la cinta muraria del Fortino Napoleonico risulta edificata al di sopra di un consistente muro di epoca latina del II secolo d.C., di cui sono ben visibili numerose arcate in laterizio romano di pregevole valore architettonico.

Il secondo elemento di novità che si viene ad inserire nella tormentata vicenda è l’intervento dell’Assessore  Regionale alla Cultura, on. Mario Caligiuri, il quale ha posto il problema del crollo del Fortino Napoleonico di Cirella all’attenzione dell’arch. Domenico Schiava, Dirigente del Settore Beni Culturali della Regione Calabria, e dell’arch. Francesco Prosperetti, a capo della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria, secondo quanto indicato nella comunicazione inviata per conoscenza all’Associazione Culturale Cerillae, che in una precedente missiva aveva sollecitato proprio l’intervento dell’on. Caligiuri.

Si spera, quindi, in un’imminente visita dell’Assessore Regionale alla Cultura a Cirella ed in un altrettanto imminente intervento dei massimi vertici regionali e ministeriali nella delicata vicenda, anche alla luce del recente accordo di valorizzazione sui beni culturali della Calabria firmato a Roma il 6 marzo scorso, nella sede del Ministero dei Beni Culturali, tra il Ministro Lorenzo Ornaghi e il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, iniziativa che consentirà allo Stato ed alla Regione Calabria di programmare congiuntamente risorse, strategie e politiche, coinvolgendo anche i privati nella valorizzazione del patrimonio culturale regionale.

L’Associazione Culturale Cerillae, dal canto suo, negli ultimi dieci anni ha dato l’anima per la tutela, la salvaguardia e la promozione del territorio, conseguendo peraltro anche buoni risultati. Forse, però, oggi è venuto il momento di essere più incisivi, cercando di agire con sempre maggiore determinazione e concretezza nell’unica direzione percorribile dall’associazione stessa: mobilitarsi e lottare concretamente per salvare il salvabile, stare vigili e attenti e stimolare costantemente l’opinione pubblica e gli enti preposti affinché la salvaguardia del territorio diventi cosa reale e tangibile, cercando di impedire che tutti i beni storico-archeologici periscano nel nulla, cosa già tristemente toccata al Fortino Napoleonico di Cirella.