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Coltivavano cannabis e la spacciavano, 11 arresti dei carabineri forestali.

TAURIANOVA :: 05/07/2024 :: Undici arresti – di cui otto in carcere e tre ai domiciliari – e due divieti di dimora nel territorio calabrese. Questo il bilancio di un’operazione dei militari del gruppo Carabinieri forestali di Reggio Calabria, diretti dalla locale direzione distrettuale antimafia, che hanno ricostruito, l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di vaste piantagioni di cannabis sul territorio calabrese con conseguente vendita sul mercato illegale della sostanza stupefacente ricavata, all’interno di un’organizzazione costituita da persone operanti tra Taurianova, San Procopio e Sant’Eufemia di Aspromonte. Le indagini avrebbero consentito di individuare coloro che finanziavano e sovraintendevano ai lavori di piantagione, riconducibili alle cosche di ‘ndrangheta delle province di Reggio Calabria e Catanzaro, nonché gli altri componenti dell’organizzazione, con la definizione delle “quota parte” spettante a ciascuno di essi, in termini di proventi derivanti dalla vendita della sostanza stupefacente sul mercato illegale. In ausilio ai sodali, operavano altre figure assoldate di volta in volta, individuate per svolgere compiti di vigilanza e manovalanza, “sacrificabili”, spesso incensurati, disposti ad assumersi ogni responsabilità nell’ipotesi di un intervento delle forze di polizia. Dalle conversazioni intercettate sarebbe emerso come i partecipanti all’organizzazione si mostrassero sicuri in merito ai canali commerciali ai quali destinare la sostanza stupefacente, grazie alle figure garanti dei capi-promotori, già inseriti in un sistema strutturato e consolidato di commercio nel mercato illegale. Gli arrestati non desistevano neppure davanti alle periodiche azioni di contrasto alle loro attività poste in essere dalle forze di polizia, tanto da essere capaci di riavviare in tempi rapidi le attività di produzione della sostanza stupefacente nonostante i vari controlli subiti. Peraltro gli associati simulavano la legale sussistenza delle coltivazioni di canapa, con raggiri e stratagemmi atti ad eludere i controlli operati dai carabinieri forestali.